IQ. 26/09/2013 – Ieri il ministro dell’Interno ha visitato il cantiere in Val di Susa dopo la decisione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza di inviare altri 200 militari: «Lo Stato difende le opere che ritiene importanti per lo sviluppo»
«Nessuno può fermare uno Stato sovrano che ha assunto una legittima decisione ascoltando le popolazioni locali». Lo ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano arrivando questa mattina al cantiere Tav (Treno alta velocità) di Chiomonte in Val di Susa, in provincia di Torino, accompagnato dal capo di Gabinetto Luciana Lamorgese, dal capo della Polizia Alessandro Pansa, dal presidente della regione Piemonte Roberto Cota, dal neo prefetto di Torino Paola Basilone e dal presidente della Provincia Antonio Saitta.
«Lo Stato è unito e fa squadra – ha aggiunto il ministro – protegge l’opera e ne assicura la realizzazione. Lo fa perché il suo mestiere è difendere i cittadini e le opere che ritiene strategiche come questa, tra l’altro frutto di impegni internazionali. Non sarà consentito a nessuno – ha proseguito – di interrompere con la delinquenza e la violenza quest’opera che è già cominciata. Siamo qui a difendere il cantiere, a difendere le maestranze, perché questa è un’opera che darà sviluppo non solo a questa terra ma all’intero Paese».
La visita in Val di Susa avviene dopo la decisione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza riunito al Viminale il 20 settembre scorso, di rafforzare il presidio di sicurezza dei cantieri, con l’invio di un ulteriore contingente di 200 militari.
«I 200 soldati che inviamo – ha puntualizzato il ministro – non causeranno ulteriori spese. Sono già pagati dallo Stato, non rappresentano una spesa aggiuntiva», sono invece da considerare una risorsa da utilizzare, come ha sottolineato Alfano, laddove possa essere più utile per garantire la sicurezza fornendo il necessario supporto alle forze di polizia.
Il ministro dell’Interno ha poi assicurato ai sindaci del territorio «la completa disponibilità a incontrarli prossimamente a Torino in presenza del neo prefetto Paola Basilone».