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Tennis, ATP Madrid: Rafa non pensare al ritiro

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Non è quel che traspare dalla conferenza stampa, non è quel che si percepisce assistendo alle ultime due partite di Nadal a Madrid, ma il maiorchino non pensa al ritiro, o certamente non vorrebbe pensarci. Che questa sarà la sua ultima apparizione da giocatore alla Caja Magica è chiaro, che il giorno dei saluti e delle cerimonie è sempre più vicino è ormai una realtà alla quale il mondo del tennis si è rassegnato, (manca solo la data precisa che potrebbe essere la Laver Cup come avvenne per Roger Federer). Tuttavia, il Nadal visto prima contro Blanch e poi contro De Minaur dà tutt’altra impressione rispetto all’immagine di un giocatore sulla via del ritiro. A manifestarlo è lui stesso con un linguaggio del corpo non in linea con quello lessicale di interviste e conferenze stampa. Rafa esulta ancora come ad inizio carriera, esulta ancora per un secondo turno come se avesse vinto il torneo, ma nulla di ciò che fa sul campo è privo di motivo, neanche la gioia espressa al termine della partita. “Demon” De Minaur lo aveva sconfitto per due volte consecutive, aveva allontanato le speranze di un ritorno in campo ai vertici in Australia (inizio 2023) e soprattuto era stato autore di un doloroso sgambetto a Barcellona, sul campo che porta il nome dello stesso Nadal.

Rafa Nadal

Blanch e De Minaur, Nadal è ancora a Madrid

Non si può parlare di un passaggio di consegne, né di un’eredità, ma se gli organizzatori del torneo di Madrid hanno scelto di conferire ad un sedicenne americano una wild card nel torneo spagnolo più importante del circuito un motivo ci sarà. Darwin Blanch, classe 2007, ha avuto sì un sorteggio sfortunato per la caratura dell’avversario, ma quanti giovani della sua età hanno avuto, o avranno in futuro l’occasione di giocare con Nadal sul campo centrale della Caja Magica? Il giovane di Deerfield Beach (Florida) ha approcciato la partita con personalità, mettendo subito a segno due ace prima di essere distrutto da un 6-1 6-0. Tra i due avversari ci sono 21 anni e 117 giorni di distanza, un gap generazionale simile a quello di un padre con il proprio figlio. Non un test completo per Rafa, tutt’altro discorso invece per la seconda partita. Alex De Minaur, aveva ormai personificato il suo soprannome nelle partite contro Nadal: il “demone” non ha mostrato pietà negli ultimi due anni nei confronti del maiorchino, neanche sulla “Pista Rafa Nadal”, il centrale di Barcellona. Invece con grinta, orgoglio, e voglia di tennis il King of clay ha restituito all’australiano una sconfitta per lui dolorosa che ha infiammato i cuori della Caja Magica. Quel che è sempre più sotto gli occhi del mondo è che Rafa è ancora innamorato di questo sport, non sarà mai stanco di vincere un punto, un set o un torneo. Nel 2012 Andy Murray vinse l’oro olimpico davanti al suo popolo britannico. E’ ancora presto per capire se Rafa potrà giocarsi le sue carte nella sua casa parigina, lo Chatrier che in questa stagione a cinque cerchi prevede un doppio appuntamento che fa gola chi da queste parti ha trionfato per 14 volte. Quel che è certo è che, come per Murray il Centrale di Wimbledon teatro dei Giochi del 2012, anche il rosso della Ville Lumiere è e sempre sarà la seconda casa del Re mancino (che poi in realtà di nascita sarebbe un destro, ma utilizza la mano sinistra solo per giocare). C’è tempo per pensare all’estate, per ora godiamoci un Rafa che sembra voler dire in ogni modo, per riprendere le parole di Vasco, “Io sono ancora qua… eh già”.

Jannik Sinner

Sinner senza limiti italiani

Jannik Sinner, mentre Rafa era alle prese con il suo infortunio, ha conquistato l’italia tennistica e sta proseguendo nella sua marcia verso la prima posizione in classifica. Dopo l’Australian Open ed il 1000 di Miami l’obiettivo più logico della Volpe Rossa sono gli Internazionali di Roma, il Roland Garros ed il torneo olimpico, una programmazione che non contempla un successo alla Caja Magica e le sue parole dopo il Ko di Montecarlo confermano il tutto: “Andrò a Madrid per mettere benzina nel serbatoio, in preparazione per Roma e Parigi, mi andrà benissimo vincere un turno o due”. Tuttavia anche Jannik sembra parlare una lingua diversa con la racchetta in mano rispetto a quella usata davanti ai microfoni: all’esordio contro Sonego ha concesso al suo amico connazionale appena 3 game, andando a segno nell’86% di punti con la prima, con 16 vincenti e giusto 5 errori non forzati, non proprio le statistiche di chi è a regime di allenamento. Al terzo turno troverà Kotov, in attesa della testa di serie Karen Khachanov che potrebbe incontrarlo agli ottavi di finale, a condizione che il russo batta Cobolli, un altro italiano e si sà, la Volpe Rossa è un uomo da derby, non ne ha mai perso uno.

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