Il Principato di Stefanos, dopo un solo anno di assenza Tsitsipas è di nuovo incoronato come Principe di Monaco. Per al terza volta The Greek God vince il Masters 1000 di Montecarlo e, con un solo passaggio a vuoto negli ultimi quattro anni (2023 ai quarti con Fritz), il greco è il giocatore più vincente della storia post pandemica al country club. Lontanissimo dall’inarrivabile record assoluto di Rafael Nadal che nel 2018 festeggiò per l’undicesima volta, ma a metà dell’opera nell’inseguire il “primo degli umani”, quel Reggie Doherty che vinse sei titoli in tempi ,tennisticamente parlando, preistorici (tra il 1897 ed il 1904). Insieme a Rafa è l’unico ad aver vinto almeno tre volte il torneo nel nuovo millennio, una in più di Djokovic.
Il racconto del torneo
Il tennis segue la bella stagione. Dopo l’Australia ed il sole della California e di Miami, i campioni della racchetta sbarcano nel Vecchio Continente proprio quando si inizia a percepire “l’aria che è cambiata e che anticipa l’estate” per dirla con le parole di Ligabue. Montecarlo apre questa fase, cambia superficie, abitudini e spesso favoriti o vincitori. Qui, dove “praticamente siamo in Italia” aveva detto Sinner dopo il successo a Miami, è andato in scena quello che aveva tutte le caratteristiche di un torneo evento. Alla vigilia mancava solo Nadal (che tornerà settimana prossima a Barcellona), ma Alcaraz si è subito cancellato dal torneo. In compenso lo spettacolo non è mancato, in campo e sugli spalti. Il clima Davis che il pubblico ha riservato ad italiani francesi e anche al monegasco Vacherot ha lasciato il segno nel racconto della stagione conferendo a Montecarlo un posto d’onore come ogni anno. Djokovic ha preso la sua rivincita su Musetti che lo eliminò lo scorso anno, ma la prima vittoria di Ruud contro il serbo (giunta al sesto confronto), ha fatto saltare il banco dei pronostici in un sabato di semifinali che ha sancito anche il crollo (ingiusto) di Sinner. Ed era attesa da tutti la sfida tra Jan e Nole, anche da Charles Leclerc e da Francesco Totti che erano presenti alla finale e speravano di vedere la Volpe Rossa. Il nostro azzurro è invece uscito per un doppio fallo fantasma che non è stato fischiato a Tsitsipas, un errore arbitrale che avrebbe fatto infuriare (come è accaduto nel quarto di finale) qualsiasi giocatore “alla Rune”. La Volpe Rossa ha invece voluto sottolineare l’umanità dell’errore dell’arbitro, mantenendo la sua straordinaria pacatezza e dando ancora una volta una dimostrazione della sua classe, che qui non possiamo che definire principesca.
Ruud forse appagato: Tsitsipas esulta
Montecarlo è il torneo delle sorprese, anche se definire tali due giocatori che hanno come best ranking la terza e la seconda posizione mondiale è ingeneroso. Ruud e Tsitsipas arrivando in finale nel Principato hanno risollevato la loro stagione: il norvegese nel 2024 aveva raggiunto al massimo la finale di un 500, mentre il greco non era andato oltre gli ottavi in Australia. L’ultimo confronto aveva sorriso a Casper, ma cambiare superficie è come cambiare sport e probabilmente Ruud è arrivato alla finale sul campo Ranieri III già appagato per aver sfatato quella ceh per lui è una maledizione con il volto di Novak Djokovic. Contro il serbo aveva perso cinque volte, compresa una finale Slam e le Finals. Finalmente Casper ha superato il suo esame di maturità, per laurearsi con un Master 1000 adesso ci sarà tempo. All’ultimo atto il norvegese è quindi crollato tenendo fede al suo nome che ricordo quello del celebre fantasmino dei cartoni animati e scomparendo dal campo. Ruud gioca un pessimo primo set, cerca di sopravvivere nel secondo, ma Tsitsipas decide di giocarsela rischiando con una certa quantità di serve & volley, d’altronde si trovava nel posto giusto per farlo, e concedendo all’avversario otto occasioni di break (Ruud non ne ha sfruttata neanche una) è riuscito a centrare il jackpot al Casinò. Entrambi potevano avere qualche problema nel giocare il rovescio, il punto debole comune, ma sul dritto del greco non c’era possibilità di scambiare. Tsitsipas è stato anche fortunato quando, dopo aver sbagliato un semplice smash in recupero su un tweener dell’avversario, la partita non si è riaperta e anzi ha finito per girare in suo favore. Per il terzo anno negli ultimi quattro è The Greek God ad essere incornato Principe di Monaco.