“Ho volato da una città ad un’altra, sono stato in tutto il globo” per poter diventare un eroe, dello sport. Prendendo spunto da “Heroes Tonight”, una famosa canzone della musica dance degli anni 2010 si può riassumere il cammino degli otto ragazzi prescelti per infuocare il PalAlpiTour di Torino nel Masters di fine anno. Il capoluogo piemontese è diventato il punto di arrivo di un viaggio infinito che ha veramente toccato ogni angolo del pianeta, iniziato a gennaio in Australia, passato per l’Europa, le Americhe e ritornato anche in Cina dopo una lunga assenza. All’ultima tappa del viaggio prenderanno parte solo in otto, i migliori otto, gli eroi che si sono distinti per questi undici mesi di tennis: Djokovic, Alcaraz, Medvedev, Sinner, Rublev, con ogni probabilità Tsitsipas e Zverev e per l’ultimo posto in palio sono ancora aperti i calcoli. Lo stesso tedesco non è sicurissimo di raggiungere Torino e con ancora 1750 punti da conquistare il gruppo dei candidati è ancora ampio, è aperto il contest per diventare l’ottavo eroe del tennis.
La tranquillità di Sinner
Godendoci le ultime tre settimane di tennis canonico (due in realtà considerando che Basilea e Vienna sono alle battute conclusive), quello con i tornei ad eliminazione diretta -le Finals sono l’unico tabellone in cui una sconfitta non pregiudica la prosecuzione del torneo-, non dobbiamo dimenticarci che quest’anno lo sprint finale per Torino non ci riguarda in prima persona. Non per un fallimento del tennis italiano, ma per il grande merito di Jannik Sinner che ha centrato la qualificazione con un tempo di record. La Volpe Rossa ha raggiunto la quarta posizione nella race prendendo in mano la bandiera dei next gen e guidando le nuove leve insieme a Carlos Alcaraz. Gli ultimi tornei che precedono Torino, tutti di una rilevante importanza, se li può godere senza la pressione di che è obbligato a vincere per la classifica, ma con la grinta di chi vuole vincere per la gloria personale. La stagione dell’ altoatesino potrebbe essere irripetibile, ma la sua età e la concorrenza fanno ben sperare per un posto stabile in cima alla classifica mondiale: le vittorie di Toronto e Pechino oggi sono le più prestigiose della carriera, ma ci auguriamo che in futuro possano perdersi e diventare due delle tante di uno sterminato palamares. Giocando a mente libera Jannik, intanto, ha raggiunto l’ennesima semifinale stagionale, nell’ATP di Vienna, sconfiggendo Frances Tiafoe e cancellando i brutti ricordi che quello stesso avversario e quello stesso campo avevano malinconicamente riportato alla luce. Contro BigFoe l’azzurro ha conseguito una vittoria netta e alla fine a lanciare la racchetta furioso è stato l’americano vittima di una vendetta servita fredda, che oltretutto allontana quasi definitivamente Frances da Torino.
Tennis, un posto per sette
Uno su sette ce la farà. Detta così sembra facile, ma ricordiamoci che stiamo parlando dei giocatori racchiusi tra l’ottava e la tredicesima posizione mondiale, non proprio un gruppo aperto a tutti i tennisti del mondo. La ricerca dell’ottavo eroe, iniziata in Cina, prosegue tra Vienna e Basilea per poi dar vita ad uno scontro epico a Parigi Bercy (con Sofia e Metz in caso serva un ultimissimo verdetto). Considerando ormai Tsitsipas e Zverev già pronti ad impugnare la racchetta sotto la Mole Antonelliana, chi trema all’ottavo posto è Holger Rune. Il danese ha avuto una stagione alla Dottor Jekyll e Mr. Hyde, dirompente nella prima parte e anonima nella seconda. Mago sulla terra rossa, calcoaltore di punti già dallo swing sull’erba e scomparso nel nulla tra la Cina e l’indoor europeo, Holger ha visto avvicinarsi rapidamente Fritz, Ruud, Paul, De Minaur, Shelton e un Hurkacz campione 1000 a Shangai. Proprio il titolo cinese ha lanciato il polacco in pole per lo sprint finale, ma forse l’acuto stagionale è arrivato tardi ed è troppo isolato per pensare di rientrare tra gli otto, anche perchè il danese ha ripreso a vincere a Basilea. Gli incroci di terzo turno del Masters francese saranno decisivi, Zverev-Tsitsipas, Hurkacz-Ruud, Rune-Fritz possono diventare per alcuni il primissimo round delle Finals e un passo falso nelle prime uscite dello stesso Zverev potrebbe smentire ogni approssimativo calcolo. Se c’è un torneo dove le sorprese sono l’abitudine quello è proprio Parigi Bercy: Ben Shelton, Tommy Paul e Alex de Minaur -gli ultimi remoti candidati per Torino- hanno sorteggi proibitivi, ma lo si diceva anche nel 2022 parlando di Rune che concluse la settimana francese con il trofeo tra le mani.