A voler pensar male si potrebbe anche vedere una manovra di sabotaggio o di ostruzionismo ai danni di Tadej Pogacar. Lui e Vingegaard erano appaiati, quasi in stallo sul Col de Joux Plane, rimasti in due hanno rallentato fino a sembrare fermi, tant’è che hanno permesso a Rodriguez di recuperarli e di vincere la tappa. Proprio quando Tadej era carico per partire in quarta verso quelli che sarebbero potuti essere tanti secondi di vantaggio nella classifica generale, una volta inserita la marcia si è trovato bloccato e ostacolato da due moto. Un brusca frenata, spazio per passare inesistente e quindi via verso la cima del GPM insieme al rivale diretto per la classifica generale. Entrambe le moto, li per motivi giornalistici, sono state escluse dalla tappa 15 e costrette a pagare una multa di 500 franchi svizzeri. La polemica si è scatenata vero, ma non tra i ciclisti, bensì esclusivamente sui social e nelle chiacchiere che circondano la carovana del Tour. Pogacar non ha voluto affrontare l’argomento e anzi ha confermato che “non sarà un momento decisivo che deciderà la corsa”.
Col de Joux Plane, è testa a testa
Il Tour 2023 si gioca sul filo dei secondi. Una serie di calcoli accurati e infinitesimali fanno oscillare il distacco tra Vingegaard e Pogacar in maniera quasi impercettibile. Il bilancio finale della quattordicesima tappa è un + 1 secondo in in favore del danese, solo un secondo guadagnato al termine di una estenuante battaglia: Jonas si prende l’abbuono sul GPM, Pogacar all’arrivo. A Morzine le Portes du Soleil i due contendenti arrivano ancora insieme, vicini alle spalle di Rodriguez che ha colto l’occasione, magari sfruttando anche il pasticcio delle moto sul Col de Joux Plane, per fulminare i due litiganti e risalire anche al terzo posto della classifica generale. Jay Hindley, il principale sconfitto di giornata è rimasto attardato perdendo oltre un minuto dai primi tre, forse acciaccato per essere rimasto coinvolto nella caduta iniziale.
Battaglia per il titolo a parte, è stata per molti una giornata complicata: tappa neutralizzata dopo i primi km, caduta di gruppo che ha costretto al ritiro Pedrero, Meintjes, Chaves e Shaw, a loro seguiranno i forfait anche di Sinkeldam, Guerreiro e Bardet. Non da incorniciare la prestazione della (ex) maglia a pois, quella del leader della classifica scalatori: Neilson Powless resta vicino alle posizioni di testa sui primi GPM, ma poi l’azione di Ciccone lo lascia attardato e l’americano scompare dalle cronache di tappa. Giulio transita al comando sia sul Col du Cou, che sul Col du Feu, si mette in chiara corsa per la maglia del leader della classifica scalatori che alla fine si sommerà alla gialla di Vingegaard.
10 secondi per il Monte Bianco
I primi due sono ora separati da soli 10 secondi. La seconda settimana del Tour de France si concluderà sul Monte Bianco con una doppia sfida: Vingegaard-Pogacar per la gialla, Rodriguez-Hindley per il podio. Ma non solo la classifica generale, occhio a Ciccone e alla rincorsa per la maglia a pois. Sono previsti 5 GPM, di cui uno è l’arrivo; l’Italia non vince da 78 tappe, geograficamente siamo molto vicini al nostro confine, Giulio è il primo indiziato per interrompere il digiuno e riportare l’azzurro in cima alla Grand Boucle, almeno per un giorno.