IQ. 28/06/2013 – L’Ue ‘’non puo’ e non deve congelare i negoziati’’ con la Turchia, ‘’non può cedere alla reazione istintiva di irrigidirsi e di chiudersi di fronte ai fatti’’ mentre, per l’’ancoraggio europeo oltre al capitolo negoziale 22 (politica regionale), aprire anche capitoli su diritti e giustizia’’: lo ha detto il Ministro Emma Bonino illustrando al Senato le decisioni del Consiglio Esteri Ue di lunedì scorso sul negoziato con Ankara. “Dobbiamo invece tenere aperto il canale del dialogo, altrimenti perderemmo qualunque possibilità di influenza”, ha sottolineato il Ministro. Le decisioni prese dal Consiglio Esteri di lunedì a Lussemburgo “hanno segnato un importante passo a favore della posizione italiana” e “la formula di compromesso di un rinvio a una successiva discussione in autunno è stata accolta in modo positivo anche da parte turca”, ha detto Bonino riferendo del suo colloquio telefonico nei giorni scorsi con il ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu. “Apprezzamento per questa soluzione” espresso anche dal Premier Recep Tayyip Erdogan. Alla riunione dei 27 ministri degli Esteri “e’ stato evitato il muro contro muro” e il passo avanti è “stato accettato anche da alcuni Paesi europei inizialmente contrari all’apertura del capitolo”, ha detto il Ministro.
La Turchia “partner strategico” per l’Italia
“La Turchia – ha infatti sottolineato il ministro – e’ un partner strategico dell’Italia”, nel Paese operano 1000 imprese italiane: “L’operazione per l’ancoraggio europeo e la stabilità e’ essenziale anche per i nostri investimenti e i nostri interessi economici. Questo va detto apertamente e in piena trasparenza”. Bonino, a proposito del negoziato europeo con la Turchia ha sostenuto che l’Ue ha aperto con la Turchia il capitolo negoziale 22 (Politica regionale), ma ”ho osservato che avremmo dovuto aprire da tempo anche i capitoli 23 e 24 sulla giustizia e il rispetto dei diritti fondamentali. Sarebbe stato un modo più efficace per influire sulle politiche del governo turco e dare un segnale a coloro che manifestano per i loro diritti”.
Fare luce sui “casi di violenza”
Il ministro ha aggiunto che il governo italiano “continuerà a sensibilizzare il governo turco perché sia fatta luce su quanto avvenuto” durante le proteste di piazza, “inclusi i casi di violenze sulle donne, che ad oggi non hanno avuto conferma ufficiale”.