La popolazione censita in Lombardia al 31 dicembre 2019 ammonta a 10.027.602 unità con un aumento di 16.769 abitanti (+1,7 per mille) rispetto all’anno precedente e di 323.451 abitanti (+4,1 per mille in media ogni anno) rispetto al Censimento 2011.
Rispetto al 2011, solo nelle province di Milano e di Monza e della Brianza si registrano variazioni medie annue di residenti maggiori di quella regionale (rispettivamente +9,0 per mille e +4,4 per mille). La riduzione è maggiore a Cremona e a Mantova (rispettivamente -0,6 per mille e -0,4 per mille in media annua). Un terzo dei residenti è concentrato nella provincia di Milano dove la densità abitativa nell’arco di otto anni passa da 1.929 a 2.073 abitanti per km2.
Il comune più popoloso è Milano con 1,4 milioni di abitanti, quello più piccolo è Morterone, in provincia di Lecco, con 30 abitanti.
La struttura per genere della popolazione residente si caratterizza per una maggiore presenza di donne, sono 5,1 milioni, il 51% del totale.
L’età media, 45 anni, è in linea con il dato nazionale (45,2). Il confronto con i dati del Censimento 2011 evidenzia un progressivo invecchiamento della popolazione, anche se con ritmi inferiori alla media nazionale. Complessivamente, le classi di età sotto i 50 anni vedono diminuire il proprio peso relativo rispetto al 2011.
Il comune più giovane è Livigno, in provincia di Sondrio, con una età media di 35,8 anni; quello più vecchio è Magasa, in provincia di Brescia, dove l’età media è pari a 62,8 anni.
Nel periodo 2011-2019 la popolazione di cittadinanza straniera è aumentata del 2,4% in media ogni anno.
Con la sola eccezione della provincia di Brescia (-0,3% in media annua), i cittadini stranieri risultano in crescita in tutte le province, con punte più elevate a Milano (+4,4%) e a Pavia (+3,8%).
L’età media degli stranieri è più bassa di 12,9 anni rispetto a quella degli italiani (33,6 anni contro 46,5 nel 2019). Tra gli stranieri, l’indice di dipendenza, ovvero la quota di popolazione in età non lavorativa (con meno di 15 anni o con 65 anni e più) rispetto alle persone in età da lavoro (15-64 anni) è pari al 31,8%, mentre tra gli italiani è il 60,9%. Se ci si limita alla componente a carico in età 65 e più i precedenti valori sono, rispettivamente, 5,6% e 40,7%.
Anche la popolazione straniera è sottoposta a un processo di invecchiamento, con un aumento dell’incidenza della popolazione di 40 anni e più che, pur essendo generalizzato, risulta più consistente nella classe di età 50-59 anni.
Nel 2019, più di un terzo (37,6%) degli stranieri residenti in Lombardia proviene dall’Europa, la metà è originario di un paese africano o asiatico (rispettivamente, il 25,5% e il 24,8%) mentre i cittadini provenienti dall’America rappresentano il 12,1% del totale. I cittadini rumeni sono il 15,0% del totale degli stranieri residenti e costituiscono la comunità straniera più numerosa, seguiti da marocchini, (8,0%), albanesi ed egiziani (entrambi, il 7,6% del totale).
Il rapporto di genere nella popolazione straniera è eterogeneo rispetto alle varie provenienze.
L’incidenza della popolazione femminile prevale tra coloro che provengono dall’Europa centro-orientale (60,0%) e tra gli americani (58,6%).
Il 36,7% della popolazione con 9 anni e più ha un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di qualifica professionale, il 15,6% la licenza elementare e il 28,9% la licenza di scuola media. Le persone con un titolo terziario e superiore sono il 15,1%.
Rispetto al 2011, si è ridotta la presenza sia degli analfabeti (dallo 0,5% allo 0,4%) sia degli alfabeti privi di titolo di studio (dal 3,5% al 3,3%). Le persone con un titolo universitario e superiore sono aumentate in misura significativa dall’11,9% al 15,1%. Sono quasi raddoppiati coloro che sono in possesso di un dottorato di ricerca o di un titolo di alta formazione (dallo 0,2% allo 0,4%).
Tra la popolazione residente di 15 anni e più le forze di lavoro sono 4,9 milioni, 299 mila in più rispetto al 2011 (+6,6%). La dinamica positiva è riconducibile soprattutto alla maggiore partecipazione al mercato del lavoro delle donne (+7,5%). L’incremento registrato delle persone attive sul mercato del lavoro è dovuto alla crescita sia degli occupati (+4,3%) sia delle persone in cerca di una occupazione, che nel 2019 sono 429 mila, 117 mila in più rispetto al precedente censimento (+37,6%).
Il tasso di attività1 è pari al 55,9%, tre punti percentuali sopra Il corrispondente valore dell’Italia; gli occupati rappresentano il 51,0% della popolazione di 15 anni e più contro il 45,6% della media nazionale.
Più contenuto, invece, il tasso di disoccupazione (8,8% Lombardia e 13,1% Italia).
Il mercato del lavoro presenta un forte squilibro di genere. Il tasso di occupazione maschile è al 59,5%, oltre quindici punti più elevato di quello femminile; il tasso di disoccupazione è pari al 7,4% e al 10,6%, rispettivamente per uomini e donne.