La fragile tregua arrivata dopo l’accordo annunciato dagli Usa tra Ucraina e Russia, che dovrebbe vietare gli attacchi ai siti energetici, è stata già violata? Sì secondo Mosca, ma anche secondo Kiev, ieri protagonisti di un nuovo scambio di accuse sugli ultimi attacchi nei rispettivi Paesi.
L’accusa russa: “Colpiti siti energetici”
La Russia ha infatti accusato nuovamente l’Ucraina di aver sferrato attacchi contro le proprie infrastrutture energetiche ieri e oggi, violando così l’accordo che era stato raggiunto.
A puntare il dito è il ministero della Difesa di Mosca in una nota, sostenendo che l’impegno preso pubblicamente da Kiev di porre fine agli attacchi sono stati semplicemente uno “stratagemma” del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Il ministero ha aggiunto che un attacco ucraino condotto con missili Himars di fabbricazione statunitense ha causato oggi un “potente incendio” e notevoli danni presso la stazione di misurazione del gas di Sudja, nella regione russa di Kursk, dove continuano i combattimenti.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha poi sostenuto che l’esercito ucraino sia “totalmente fuori controllo”, non ascolti più gli ordini della leadership del Paese e prova ne sarebbe il fatto che, nonostante l’accordo di Riad, continui a colpire le infrastrutture energetiche russe.
“Oggettivamente tutti i segmenti delle forze armate ucraine non ascoltano gli ordini della leadership del Paese. I tentativi di colpire obiettivi del sistema energetico e delle infrastrutture energetiche della Federazione russa continuano”, ha affermato Peskov, citato dall’agenzia di stampa Tass.
“Naturalmente, la parte russa, in caso di inosservanza di questa moratoria da parte del regime di Kiev, si riserva il diritto di non rispettarla. Sarebbe illogico per noi rispettarla e affrontare ogni notte tentativi di colpire le nostre infrastrutture energetiche”, ha aggiunto.
Ucraina replica: “Bombardate infrastrutture gas”
Intanto, però, anche l’operatore energetico ucraino Naftogaz ha accusato la Russia di aver colpito le sue infrastrutture del gas, in violazione del fragile accordo.
“Il nemico ha bombardato i siti del gruppo Naftogaz”, danneggiando “gli impianti di produzione del gas”, ha dichiarato l’operatore statale, descrivendo l’attacco come un “tentativo” russo di “minare la stabilità energetica” dell’Ucraina.
007 Russia: “Sventato attacco a Mosca”
Il servizio di intelligence russo Fsb ha intanto annunciato di aver sventato un piano per un attacco dinamitardo a Mosca pianificato dai servizi di intelligence ucraina.
Le forze di sicurezza hanno fermato un uomo – cittadino russo, nato nel 1972, già condannato per omicidio, furto e estorsione – mentre recuperava un ordigno contenente cinque chilogrammi di esplosivo che era stato nascosto. L’uomo, proseguono le stesse fonti, era stato assoldato dai servizi segreti ucraini e avrebbe dovuto far esplodere l’ordigno – composto da ammonal e un timer – in un edificio sede di uffici amministrativi nella capitale russa.
Progressi russi nel Kursk
Le forze di Mosca avrebbero ripreso oggi un altro villaggio nella regione russa del Kursk, dove nell’agosto scorso gli ucraini hanno condotto un’incursione a sorpresa. Il ministero della Difesa russo ha precisato che è stato riconquistato il villaggio di Gogolevka, al confine con l’Ucraina e nei pressi della città di Sudzha, la più grande della regione riconquistata da Mosca nei giorni scorsi.
Erdogan sente Putin
La Turchia sostiene intanto i colloqui di pace per la fine della guerra in Ucraina, in modo che si arrivi a una ”pace duratura e giusta”. Lo ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante un colloquio telefonico con il leader del Cremlino Vladimir Putin, dicendo che la Turchia è pronta a ospitare colloqui tra Mosca e Kiev.
”La Turchia continuerà a fare la sua parte per impedire che il Mar Nero diventi una zona di conflitto”, ha detto ancora Erdogan. Elogiando l’accordo raggiunto in Arabia Saudita per garantire la sicurezza della navigazione nel Mar Nero, il presidente turco ha quindi aggiunto che quanto concordato ”contribuirà al raggiungimento della pace” e ”la Turchia è pronta a dare il suo contributo”.
10 aprile incontro ministri Difesa ‘volonterosi’ a Bruxelles
Il 10 aprile i ministri della Difesa della ‘coalizione dei volenterosi’ torneranno a riunirsi, questa volta a Bruxelles, per discutere delle future garanzie di sicurezza per l’Ucraina da mettere in atto in caso di cessate il fuoco con la Russia. Lo ha appreso l’Afp dal ministero della Difesa francese.
La riunione del 10 aprile si terrà alla vigilia di una nuova riunione, sempre a Bruxelles, del Gruppo di contatto che coordina il sostegno militare all’Ucraina (Udcg).
Fonte: adnkronos.com