Sono le attività manifatturiere, le costruzioni e i trasporti i settori a più elevato rischio malattia, sia in Italia, sia nel Lazio.
Questo quanto emerge da uno studio realizzato dalla UIL di Roma e del Lazio, sulla base dei dati INAIL sulle malattie professionali denunciate nel quinquennio 2008 – 2012 e parte del 2013.
Denunce da cui emerge che nel Lazio, a differenza di quanto avviene a livello nazionale, le malattie professionali sono in costante aumento e interessano quasi tutti i settori, dalle attività manifatturiere, al commercio, alla pubblica amministrazione, alla sanità. Se da un lato diminuiscono le malattie professionali “classiche”, come le otopatie, dall’altro si evidenzia una forte crescita soprattutto delle patologie dell’apparato muscolo-scheletrico (60%), seguite a distanza da quelle respiratorie e del sistema nervoso. Crescita che raggiunge livelli elevatissimi tra le lavoratrici, soprattutto del settore agricoltura.
Dati questi inversamente proporzionali a quelli sugli infortuni sul lavoro che, invece, nell’ultimo quinquennio hanno registrato una forte diminuzione.
“Flessione dovuta soprattutto all’aumento della disoccupazione – commenta il segretario generale della UIL di Roma e del Lazio, Pierpaolo Bombardieri – ovviamente meno lavoro, meno infortuni. Mentre la crescita esponenziale delle malattie professionali è legata sia ad una minore avversione da parte dei lavoratori verso le denunce, sia ad un peggioramento della qualità ambientale della nostra vita. Perché – prosegue il segretario UIL – se le patologie scheletriche sono collegate prevalentemente al protrarsi nel tempo di lavori pesanti e usuranti, quelle respiratorie e psichiche sono legate allo smog, alle polveri così come ad ambienti ed orari particolarmente stressanti”.
In aumento risultano anche le malattie oncologiche che in Italia rappresentano circa il 6% delle malattie professionali denunciate. Tumori che, a differenza dei traumatismi, sono più difficili da accertare come patologie professionali e spesso producono iter legali particolarmente lunghi e riconoscimenti a posteriori.
E’ Roma la provincia con il più alto tasso di malattie professionali denunciate nel 2012: ben 888 su 1.895 a livello regionale. Seguono Viterbo con 344 casi segnalati e Frosinone con 324.