Un solo agente incriminato per la morte di Breonna Taylor, l’afroamericana uccisa nella sua abitazione lo scorso marzo e divenuta uno dei volti del Black Lives Matter. Un’incriminazione per condotta negligente e pericolosa, per la quale rischia se condannato fino a 15 anni di carcere, non per l’uccisione della ragazza 26 enne. Gli altri due poliziotti che accompagnavano Brett Hankinson non sono stati accusati. La decisione del gran giurì ha lasciato l’amaro in bocca dopo 100 giorni di proteste nelle strade di tutta America. E scatena in molti la rabbia: a Louisville, nel Kentucky dove Tayler è stata uccisa, i manifestanti hanno invaso le strade e si sono scontrati con la polizia.
E nella notte italiana la polizia della città del Kentucky ha comunicato che sono stati esplosi colpi di pistola contro due agenti durante le proteste. Le loro condizioni non sarebbero critiche, uno è stato sottoposto a intervento chirurgico. La polizia ha detto che un sospettato è già stato fermato. A louisville era previsto il coprifuoco alle 21 ora locale, deciso in anticipo dal sindaco per cercare di stemperare gli animi ed evitare una notte di violenza.