Incontro a Pechino tra Xi Jinping e Antony Blinken. Sul tavolo questioni regionali e globali, tra cui la guerra in Ucraina e il nodo di Taiwan. “Le due parti hanno compiuto progressi e sono pervenute a un accordo su alcune questioni specifiche. Questo è molto positivo”, ha detto il leader cinese rivolgendosi al segretario di Stato Usa. Blinken, da parte sua, ha sottolineato che Cina e Stati Uniti sono “d’accordo sulla necessità di stabilizzare le nostre relazioni” e che con il leader cinese Xi Jinping sono sulla stessa linea su vari “interessi transnazionali condivisi”. Stati Uniti e Cina hanno un “obbligo” di gestire le relazioni “in modo responsabile”, ha detto il segretario di Stato Usa.
XI JINPING
Xi ha ricevuto Blinken per poco più di 30 minuti nella Grande Sala del Popolo di piazza Tiananmen. I media ufficiali cinesi hanno diffuso alcune immagini dell’incontro, iniziato con una stretta di mano tra i due in un momento difficile nei rapporti tra le due superpotenze. Durante le dichiarazioni, Xi ha affermato che “la parte cinese ha chiarito la propria posizione e le due parti hanno concordato di dare seguito alle intese che io e il presidente Biden abbiamo raggiunto a Bali” lo scorso novembre a margine del G20.
Xi non è entrato nei dettagli riguardo i “progressi” che si sarebbero registrati. Gli unici accordi annunciati sinora durante la visita di Blinken a Pechino, la prima di un segretario di Stato Usa dal 2018, riguardano piani per una visita di Qin negli Usa, per aumentare gli scambi a livello culturale e il numero dei collegamenti aerei tra i due Paesi.
A Blinken, riporta l’agenzia ufficiale Xinhua, il leader cinese ha dichiarato l’auspicio che si possano “tradurre in azioni le dichiarazioni positive in modo da stabilizzare e migliorare i rapporti” tra le due superpotenze. Il mondo “ha bisogno di relazioni generalmente stabili” tra Cina e Stati Uniti, il gigante asiatico “spera” in rapporti “solidi e stabili” e “il successo” di entrambi i Paesi “è un’opportunità e non una minaccia per l’altro”, ha detto Xi Jinping.
Pechino ritiene che si possano “superare le varie difficoltà” e “trovare il modo giusto” sulla base di “rispetto reciproco, coesistenza pacifica e cooperazione vantaggiosa per entrambi”. La richiesta agli Usa è di adottare “un approccio razionale e pragmatico” e di “lavorare con la Cina nella stessa direzione”.
Xi ha sollecitato “senso di responsabilità per la storia” e ha chiesto di “gestire in modo corretto le relazioni Cina-Usa” che possono così “contribuire a pace e sviluppo globale” e a rendere “più stabile, certo e costruttivo” il mondo, “che sta cambiando ed è attraversato da turbolenze”. La Cina “rispetta gli interessi” degli Stati Uniti e Washington “deve rispettare” il gigante asiatico e non “colpire diritti e interessi legittimi” del Dragone.
TAIWAN
Centrale sempre il nodo di Taiwan, con il segretario di Stato Usa che ha espresso a Xi i timori di Washington per le “azioni provocatorie” della Cina nello Stretto. La leadership cinese che considera l’isola, di fatto indipendente e sostenuta dagli Usa, come “parte inalienabile” del territorio cinese e per la quale il presidente cinese Xi Jinping ha più volte ribadito l’obiettivo della “riunificazione”. Washington sostiene il principio di “un’unica Cina”, caro a Pechino, e “quella politica non è cambiata”, ha detto Blinken. “Non sosteniamo l’indipendenza di Taiwan”, ha aggiunto.
UCRAINA
La richiesta alla Cina è sempre di “svolgere un ruolo costruttivo” per una “pace giusta” in Ucraina, ha detto Blinken ai giornalisti dopo i colloqui.
INCONTRO CON IL CAPO DELLA DIPLOMAZIA CINESE WANG YI
Ieri Blinken ha incontrato il ministro degli Esteri Qin Gang e in mattinata ha avuto un faccia a faccia con il capo della diplomazia cinese Wang Yi. Il colloquio a porte chiuse, durato circa tre ore, si è concluso intorno alle 12.30 ora locale, un’ora più tardi rispetto al previsto. Un incontro “schietto e proficuo”, secondo il portavoce del Dipartimento di Stato Usa Matthew Miller.
A Pechino Blinken ha evidenziato l’importanza di gestire “in modo responsabile” la competizione tra Stati Uniti e Cina, tramite “canali di comunicazione aperti”, per garantire che “non sfoci in conflitto”. Blinken ha ribadito che Washignton continuerà a ricorrere alla diplomazia per “tutelare interessi e valori degli americani”. Secondo Washington, l’incontro è servito anche per parlare di una potenziale cooperazione tra le due superpotenze su sfide condivise.
La visita, secondo Wang, arriva in un “momento cruciale” nei rapporti, in cui – ha affermato stando a dichiarazioni rilanciate dai media ufficiali cinesi e anche dalla Cnn – “bisogna scegliere tra dialogo o scontro, cooperazione o conflitto”. La “percezione errata” che gli Usa hanno della Cina è la “causa principale” del peggioramento nelle relazioni tra le due superpotenze, ha ripetuto il capo della diplomazia del Partito comunista, ribadendo che Taiwan è uno degli “interessi centrali” della Cina e “non c’è spazio per compromessi o passi indietro”.
Secondo i media ufficiali del gigante asiatico, Wang – a capo dell’Ufficio della commissione Affari esteri del Comitato centrale del Pcc – è tornato a chiedere agli Stati Uniti di rispettare il “principio di un’unica Cina” e la “sovranità e l’integrità territoriale” della Repubblica Popolare. E di smettere di “soffocare” il gigante asiatico e di interferire in quelli che il Dragone considera affari interni. E’ necessario, ha detto, “invertire la spirale negativa nelle relazioni Cina-Usa”, promuovere “il ritorno a un percorso sano e stabile” e “trovare insieme la strada giusta per far sì che Cina e Usa coesistano nella nuova era”.