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Verona, Arena Opera Festival 2024 – Carmen (con Kolosova, Alagna, Kurzak).

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venerdì, Settembre 13, 2024

Affascina ancora lo spettacolo ideato nel 1995 da Franco Zeffirelli per l’allestimento di Carmen, ripresentato all’interno del 101° Arena Opera Festival 2024 nella versione cosiddetta “definitiva” che integra anche le modifiche apportate dal grande regista e scenografo nel 2009. In questa edizione l’impiego costante di mimi, comparse, ma soprattutto di coristi e ballerini contrappunta visivamente il racconto, rappresentando le lotte sociali, la ritualità della corrida, i gesti quotidiani nella Spagna di metà Ottocento. La mano del Maestro è ancora percepibile nella capacità di gestire tali masse in maniera polifonica: le controscene, sempre interessanti, vengono infatti raccontate con minuzia di particolari realistici.

Photo: Ennevi.

In questa cornice a tratti barocca, ma che desta sempre l’attenzione dello spettatore, protagonista della serata è Alisa Kolosova, che tratteggia Carmen ponendo l’accento più sulla libertà interiore di essere se stessa che sulla rappresentazione di una femme fatale. Il mezzosoprano russo si fa apprezzare per il timbro caldo, il buon volume e la tecnica solida; scenicamente risulta sempre convincente anche nelle azioni di danza, soprattutto nelle chansons che sviluppa con carisma ed eleganza grazie all’ottima intesa musicale con il direttore d’orchestra, Leonardo Sini. Ne emerge una sensualità più intima che fisicamente manifestata, in linea con la sua caratterizzazione di donna libera. Fra terzo e quarto atto, Kolosova tratteggia la consapevolezza di Carmen del proprio destino ma non risulta mai volgare nelle manifestazioni di rabbia e ribellione.
Al suo fianco Roberto Alagna, un don José scenicamente convincente, di cui si apprezza la modernità nella descrizione della sua discesa morale, progressiva ma inarrestabile. Vocalmente colpisce l’espressività dell’emissione sfumata al termine del duetto con Micaëla nel primo atto; sempre potente nel delineare la passione verso Carmen, nel secondo atto fa trasparire i travagli del personaggio che trovano la massima espressione nell’aria “La fleur que tu m’avais jettée” accolta con calore dal pubblico. Nel duetto finale, Alagna coglie tutte le sfumature psicologiche del brigadiere, ma con accenti forse eccessivamente veristi talvolta a discapito della linea di canto.
Escamillo nell’interpretazione di Dalibor Jenis è un toreador travolgente ed elegante che con la sua energia strappa al pubblico l’applauso, nonostante qualche suono non sempre a fuoco. Interessante anche la scena di confronto con don Josè nel terzo atto dove sfoggia ironia e savoir-faire.
La Micaëla di Aleksandra Kurzak è ingenua e dolce, sempre moralmente irreprensibile. Questo candore, già ben delineato dalla musica di Bizet, viene messo in risalto anche grazie alla morbidezza del colore e ai pianissimi ben gestiti nella zona acuta, ed è per questa capacità tecnica che il soprano riesce a far brillare la sua aria al terzo atto portando il pubblico all’applauso. Ma il culmine espressivo l’interprete lo raggiunge nell’evocazione della madre di José sul letto di morte: la sonorità del registro centrale mette in risalto la fermezza nella missione che è stata affidata alla giovane.
Chiara Maria Fiorani (Frasquita) e Alessia Nadin (Mercédès) sono buone interpreti dello stile comique voluto dal compositore per i loro personaggi. Negli ensemble si fanno notare per la brillantezza del colore e la vivacità delle intenzioni: specialmente nel terzetto delle carte tale caratteristica rappresenta un buon contraltare alla profondità drammatica della Kolosova. Completano il quartetto di bohèmiens Jan Antem (El Dancaïro) e Vincent Ordonneau (El Remendado), pure loro ben immersi nello stile brillante sia tecnicamente che a livello di interpretazione. Vocalmente corretto lo Zuniga interpretato da Gabriele Sagona e molto buona la performance di Fabio Previati, Morales.

Photo: Ennevi.

Dal podio, Leonardo Sini gestisce tempi musicali coerenti con la tradizione e con il ritmo drammaturgico. Si apprezza, specialmente nei momenti in cui l’orchestra diventa protagonista, la capacità di restituire le particolarità timbriche della partitura. Il direttore si distingue anche nel gesto, che risulta preciso ed efficace nel tenere insieme le varie compagini.
Roberto Gabbiani ha preparato il Coro della Fondazione Arena di Verona restituendo un’esecuzione nel complesso ritmicamente ben definita. Sempre efficace negli interventi il coro di voci bianche A.LI.VE. diretto da Paolo Facincani.

Una nota di apprezzamento va data alla Compañia Antonio Gades che ha entusiasmato il pubblico con i suoi interventi di danza, creando una forte partecipazione emotiva durante la gara di flamenco posta a sostituzione dell’intervallo fra terzo e quarto atto.
Nel complesso lo spettacolo, esteticamente godibile, rispetta la tradizione, suscitando approvazione ed entusiasmo nel pubblico.

Arena Opera Festival 2024
CARMEN
Opéra-comique in quattro atti (ed. Choudens)
Libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy
Musica di Georges Bizet

Carmen Alisa Kolosova
Micaëla Aleksandra Kurzak
Frasquita Chiara Maria Fiorani
Mercédès Alessia Nadin
Don José Roberto Alagna
Escamillo Dalibor Jenis
El Dancaïro Jan Antem
El Remendado Vincent Ordonneau
Zuniga Gabriele Sagona
Morales Fabio Previati

Orchestra e Coro della Fondazione Arena di Verona
Direttore Leonardo Sini
Maestro del coro Roberto Gabbiani
Con la partecipazione del coro di voci bianche A.LI.VE.
diretto da Paolo Facincani

Regia e scene Franco Zeffirelli
Costumi Anna Anni
Luci Paolo Mazzon
Coreografie El Camborio
con la partecipazione straordinaria della
Compañia Antonio Gades, direttore artistico Stella Arauzo
Coordinatore del ballo Gaetano Bouy Petrosino
Direttore allestimenti scenici Michele Olcese

Ripresa dell’allestimento prodotto per la stagione 1995,
con modifiche per la stagione 2009

Marco Cazzuffi

Fonte: connessiallopera.it

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