La Wally, capolavoro operistico di Alfredo Catalani del 1892, torna a Verona dopo oltre un secolo. Oggi Domenica 16 febbraio, alle ore 15.30, al Teatro Filarmonico va in scena una rarità. L’opera, prediletta da Toscanini, Mahler e Renata Tebaldi, richiede voci impavide e una grande orchestra in grado di dipingere una vicenda di forti emozioni all’ombra delle Alpi tirolesi, fra amori contrastati e paesaggi nevosi. L’allestimento del regista Nicola Berloffa per i teatri emiliani arriva a Verona con le scene di Fabio Cherstich, i costumi di Valeria Donata Bettella e le luci di Valerio Tiberi, per interpreti quali Carlo Ventre, Youngjun Park, Eleonora Bellocci, Gabriele Sagona, Marianna Mappa, Romano Dal Zovo. Nel ruolo della protagonista si alternano Eunhee Maggio e Monica Zanettin. Alla guida di Orchestra e Coro di Fondazione Arena, il direttore Antonio Pirolli, già applaudito anche in Arena. Repliche mercoledì 19 febbraio alle 19, venerdì 21 alle 20, domenica 23 alle 15.30.
La Wally è l’ultima e più compiuta opera dello sfortunato ma talentuoso Alfredo Catalani, lucchese come Puccini e di lui quasi coetaneo: formatosi tra la Parigi di fine ‘800 e i salotti scapigliati di Milano, conquistò la fiducia dell’editore Ricordi e la stima di molti contemporanei. Maestro nel creare paesaggi sonori e raffinate elegie strumentali, affidò al librettista Luigi Illica la riduzione di un romanzo di forti passioni di Wilhelmine von Hillern, che sarebbe diventato La Wally, data alla Scala nel 1892 con buon successo. Ma nell’arco di pochi mesi sarebbero arrivati il primo capolavoro maturo di Puccini, quello estremo di Verdi, la concorrenza dei primi astri del Verismo, schiacciando molte opere nuove fin quasi all’oblio. Nel 1893 Catalani sarebbe morto di tisi, appena trentanovenne. Amico e sostenitore, Arturo Toscanini, massimo direttore d’orchestra, con il collega-rivale Gustav Mahler condivideva l’ammirazione per quest’opera (tanto da chiamare due figli Wally e Walter). Opera di grandi voci e orchestre duttili, è stata soggetto di uno dei primi film sonori italiani (1932) e cavallo di battaglia di artiste quali Maria Caniglia, Gina Cigna e Renata Tebaldi, prima di sparire quasi completamente dalle scene italiane. Ma almeno un’aria è rimasta scolpita nella storia e interpretata da primedonne di ogni tempo, quel “Ebben ne andrò lontana” in cui il velluto di un’orchestra che ricrea le montagne innevate avvolge la volontà di ferro di Wally, disposta all’esilio pur di non piegarsi a un matrimonio combinato.
La storia si svolge nel villaggio tirolese di Sölden: Gellner vorrebbe sposare Wally e si accorda col di lei padre, Stromminger. Ma il cuore di Wally batte in realtà per Hagenbach e, se non potrà sposare chi ama, sceglierà piuttosto l’esilio. Un anno dopo, torna in paese dopo la morte del padre: nella taverna di Afra, che nel frattempo si è fidanzata proprio con Hagenbach, viene da lui ingannata e derisa di fronte a tutti, nella danza del bacio. Umiliata e offesa, Wally per vendetta si promette all’odiato Gellner, in cambio della morte di Hagenbach. Un delitto di cui si pente appena in tempo: in tale situazione estrema, anche Hagenbach capisce di corrispondere l’amore di lei. Ma su di loro incombe sempre la montagna, con le sue tempeste e le pericolose valanghe. Tra le modernità drammaturgiche e tecniche de La Wally c’è anche la creazione di due scene in contemporanea, uno split-screen cinematografico che mostra interno ed esterno, tormenti privati e celebrazioni pubbliche.
La produzione in scena al Teatro Filarmonico dal 16 al 23 febbraio riprende lo spettacolo di Nicola Berloffa ideato per Piacenza, Modena, Reggio Emilia e Lucca, che nel 2017 andò a colmare un silenzio di trent’anni dall’ultima messinscena italiana. A Verona l’ultima volta de La Wally fu addirittura nel 1920: le quattro rappresentazioni sono un’occasione imperdibile per ogni appassionato d’opera e curioso, per scoprire un capolavoro del teatro musicale di fine ‘800 ingiustamente dimenticato. Tra le ragioni della rarità del titolo vi è sicuramente l’impegno richiesto alle voci principali: protagonista sarà il soprano coreano Eunhee Maggio (16, 19, 23/2), cui si alterna Monica Zanettin il 21/2. Non da meno la parte del tenore, che è l’areniano Carlo Ventre nei panni di Hagenbach, e del rivale baritono, che è Youngjun Park quale Gellner. Il padre di Wally, Strimminger, è il basso Gabriele Sagona, anch’egli più volte applaudito a Verona, così come Marianna Mappa quale Afra, Eleonora Bellocci nel ruolo en-travesti del giovane amico Walter, eccezionalità musicale per l’epoca, e Romano Dal Zovo quale Pedone. Fondamentale in quest’opera è l’apporto dell’Orchestra di Fondazione Arena che, con il Coro preparato da Roberto Gabbiani, è chiamata a dipingere emozioni e paesaggi con varietà dinamica e timbrica sconosciute a molti coevi di Catalani. Sul podio dirige il maestro romano Antonio Pirolli, apprezzato anche a Verona tanto in Anfiteatro quanto al Filarmonico per l’ampio repertorio sinfonico e operistico.
La Wally è il secondo titolo della Stagione Lirica 2025, ricca di capolavori rari e titoli in prima esecuzione assoluta al Teatro Filarmonico: è ancora possibile acquistare nuovi carnet e biglietti singoli per ogni data al link https://www.arena.it/it/teatro-filarmonico, alla Biglietteria dell’Arena e, due ore prima di ogni recita, alla Biglietteria stessa del Teatro Filarmonico in via Mutilati.
La Stagione artistica 2025 punta a coinvolgere la città e le diverse realtà associative nella programmazione celebrativa dedicata ai 50 anni del Teatro Filarmonico. Vista l’ambientazione e il tema predominante della montagna entro cui si sviluppano le vicende in scena, Fondazione Arena ha pensato, quindi, di riservare agli iscritti CAI e agli abbonati del Film Festival della Lessinia uno speciale biglietto d’ingresso a 15 euro per le repliche di mercoledì 19 febbraio, ore 19, e di venerdì 21 febbraio, ore 20. Gli interessati, presentando la tessera associativa in biglietteria, avranno accesso alla scontistica riservata.
INCONTRO DI APPROFONDIMENTO APERTO AL PUBBLICO
Dopo il successo del primo appuntamento nella nuova sede, torna l’incontro gratuito di approfondimento, che precede la messa in scena di ogni opera in cartellone, con i grandi nomi della critica musicale nazionale. In collaborazione con l’Accademia Filarmonica di Verona, giovedì 13 febbraio alle 18 nella prestigiosa Sala Veranda (via Mutilati 4), il giornalista e critico musicale Giovanni Gavazzeni, anche autore del programma di sala, presenterà La Wally, offrendo al pubblico una lettura e una introduzione all’opera. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
APPUNTAMENTI PER GIOVANI E STUDENTI
La programmazione 2025 di Arena Young comprende spettacoli, incontri e iniziative per bambini, studenti, famiglie, personale di scuole, università, accademie, a cominciare dall’Anteprima riservata a studenti e giovani che potranno assistere alla prova generale di venerdì 14 febbraio alle ore 16, preceduta da una presentazione dedicata alle ore 14.30.
Per la rassegna Andiamo a teatro, il mondo della scuola potrà partecipare alle rappresentazioni infrasettimanali al Filarmonico partecipando al Preludio un’ora prima dello spettacolo: un’introduzione alla trama, ai personaggi e al linguaggio del teatro in musica, a cura di Fondazione Arena, nella prestigiosa Sala Maffeiana, mercoledì 19 febbraio alle ore 18 e venerdì 21 febbraio alle ore 19.
Info e prenotazioni: Area Formazione e Promozione Scuole scuola@arenadiverona.it – tel. 045 8051933.
Fonte: connessiallopera.it