Certo è che l’idea di campo largo fa auspicare scenari da testa a testa col centrodestra ora di governo, quando lo scontro sarà su larga scala. Ma, pensando al futuro immediato e alle sfere locali, il discorso cambia.
In vista dei ballottaggi, la segretaria del Pd Elly Schlein ha fatto appello alle altre forze di opposizione, M5s, Azione e Italia Viva: “Lavoriamo insieme”. Ma più di una volta ha nominato anche il variegato e sfaccettato mondo delle liste civiche. Perché possono fare la differenza.
Youtrend stima che, al primo turno, nei comuni sopra i 15 mila abitanti, il Pd abbia preso nel complesso il 13,2%, il M5s il 2,6% e il Terzo polo il 2,1%. In molti di quei centri, i candidati civici – pur non arrivando al ballottaggio – hanno portato a casa risultati di tutto rispetto, talvolta a doppia cifra. Fra le città al voto il 28 e 29 maggio, c’è Ancona, storica roccaforte rossa insidiata dal centrodestra, che vede alleati centrosinistra e terzo polo. Mentre a Brindisi e a Pisa il Pd sta con il M5s. A Siena, invece, il centrosinistra è solo, per adesso.
In vista del secondo turno, sarà quindi significativa la mappa delle indicazioni di voto e degli apparentamenti (sono accordi più strutturati, con ripartizione dei seggi, per farli restano ancora poche ore di tempo). Anche se ai ballottaggi, col voto polarizzato, gli elettori sono meno influenzabili dalle forze che hanno votato al primo turno. Il quadro complessivo è in assestamento, ma le intese con le forze escluse dal ballottaggio appaiono in salita. Alla luce dei risultati al primo turno, M5s e Terzo polo vanno coi piedi di piombo. Ma anche i civici sono sul chi va là.
In queste ore, i contatti fra candidati ai ballottaggi e candidati esclusi si moltiplicano. Ad Ancona – unico capoluogo di regione al voto – il centrodestra punta allo storico ribaltone con Daniele Silvetti che, col 45%, ha superato la candidata di centrosinistra e Terzo Polo Ida Simonella (41,3%). Terzo classificato, il candidato civico Francesco Rubini Filogna, che ha preso il 6,1%. Con lui, Simonella ha un dialogo aperto, così come col M5s (il candidato Enrico Sparapani ha preso il 3,6%) e i Verdi (hanno sostenuto Roberto Rubegni, 1,7%). A Brindisi il candidato di centrosinistra è espressione dei Cinque Stelle: Roberto Fusco, che ha preso il 33% contro il 44% del candidato di centrodestra Giuseppe Marchionna (sostenuto anche dal Terzo polo). Fra gli esclusi al ballottaggio, c’è il candidato di Verdi-Si, Riccardo Rossi, che ha una dote del 10,1%.
Un’intesa a sinistra non è per niente facile, però: Rossi è il sindaco uscente, ma il centrosinistra non lo ha ricandidato, scegliendo Fusco, anche in virtù dell’accordo fra Pd e M5s. Poi c’è Pisa, altra città simbolo, che il centrosinistra vuol riconquistare. Si sfidano Michele Conti del centrodestra (49,9%) e Paolo Martinelli (41,1%) di centrosinistra, con Pd, M5s e Verdi-Si in coalizione. Anche a Pisa di apparentamenti non si parla. E anche a Pisa c’è un rapporto problematico con un candidato di sinistra, Francesco “Ciccio” Auletta (6,7%), sostenuto dalla lista ‘Una Città in Comune’ e da ‘Unione Popolare’. Auletta ha già annunciato: “Saremo all’opposizione, qualunque sarà il risultato del ballottaggio”. Significativo il caso di Siena: Nicoletta Fabio del centrodestra è al 30,5% e Anna Ferretti, di centrosinistra, è al 28,8%. Più dei voti del candidato del M5s (Elena Boldrini, 1,5%) e delle forze del Terzo polo (che hanno corso divise restando entrambe sotto il 2%) fa gola il 22,6% di Fabio Pacciani, sostenuto da una serie di liste civiche. Ferretti e Pacciani si sono incontrati nelle ultime ore: “Dialogo costruttivo”, ha fatto sapere la candidata di centrosinistra.