«Voluntary disclosure» per il contante – Stefano Simontacchi intervistato a Cernobbio Ambrosetti The European House dal Corriere della Sera ediz. dell’ 8 settembre 2019 pag. 37 di Fabrizio Massaro
CERNOBBIO
Bonus fiscali se si paga con carte e bancomat
L`ipotesi «voluntary» per il contante
DAL NOSTRO INVIATO CERNOBBIO
C`è un passaggio rimasto un po` dietro le quinte, nel programma del governo Pd-M5S, nella parte relativa alla lotta all`evasione fiscale. Da realizzare con l`inasprimento delle pene per i grandi evasori” ma anche “rendendo quanto più possibile trasparenti le transazioni commerciali».
In concreto il premier Giuseppe Conte – e potrebbe essere questo un punto del discorso sulla fiducia, domani in Parlamento potrebbe puntare a sviluppare il contrasto di interessi offrendo maggiori detrazioni e deduzioni per chi ricorre a pagamenti tracciabili, per esempio bonifici o bancomat.
Ma tra tecnici del governo e professionisti si pensa già a una nuova versione della voluntary disclosure, sul contante.
«Tutti i governi hanno messo nei loro programmi come priorità la lotta all`evasione. Ma non ha mai funzionato», dice Stefano Simontacchi, 48 anni, presidente di BonelliErede e direttore del Transfer pricing research Center all`università di Leiden, in Olanda (nonché consigliere di RcsMediagroup), che ha collaborato con più governi alla stesura di leggi finalizzate a riportare Investimenti in Italia. I dati ufficiali dicono che ci sono in circolazione 200 miliardi in contanti non derivanti da attività illegali. Svariati studi dimostrano che dove la moneta elettronica è poco utilizzata, il rapporto tra economia sommersa e pil è più elevato. E in Italia ci sono banconote da 500 euro in numero cento volte superiore a quelle emesse nel nostro Paese. Ecco perché è arrivato il momento di affrontare il nodo del contante: visto il programma Lega-M5S, credo che il presidente Giuseppe Conte sia l`uomo giusto per affrontare questo nodo».
Dal punto di vista tecnico ci sono diverse strade, spiega Simontacchi. «Pensiamo alle spese sanitarie, oggi senza obbligo di tracciabilità.
Si potrebbero prevedere detrazioni aggiuntive proporzionali all`uso, o all`incremento nell`uso, di pagamenti tracciabili».
In sostanza, se pago con bancomat quello che oggi pago in contanti, posso detrarre di più. Altra grande voce di pagamenti in contanti sono i lavori domestici come colf e tate, le ripetizioni scolastiche, la manutenzione della casa.
«Se pagano con strumenti tracciabili, le famiglie potrebbero beneficiare di nuove detrazioni o deduzioni. Avrebbe anche un valore sociale, perché aiuterebbe a gestire l`immigrazione clandestina e a ridurre il disincentivo delle madri a rinunciare al lavoro».
C`è poi il grande tema dell`Iva: «Si potrebbe introdurre una specie di “patrimoniale sul bancomat”, un 3-5% di tassazione sui prelievi di contanti che eccedono una soglia considerata “fisiologica” per le piccole spese. Inoltre si può prevedere un incentivo fiscale per l`esercente o prestatore di servizio ad accettare i pagamenti con il Pos». E il «nero»? Per Simontacchi bisogna avere il coraggio di farlo emergere, con una nuova Voluntary Disclosure, cioè la dichiarazione volontaria (e della sua origine) evitando rilievi penali o maxi-sanzioni. «Per fare emergere il contante che è frutto di redditi non dichiarati, si potrebbe prevedere, oltre ad una tassazione forfettaria bassa, al massimo del 10%, anche il reinvestimento temporaneo di una parte del riemerso, penso al 25%, in titoli di Stato (come suggerisce il Procuratore di Milano, Francesco Greco) oppure in investimenti strategici, ancora meglio Social Bond».
Fabrizio Massaro