La Commissione Ue ha approvato il regime italiano di voucher, un totale di 200 milioni, per aiutare le famiglie a basso reddito ad accedere ai servizi a banda larga. Il regime intende sostenere chi ha basso reddito, per acquistare servizi a banda larga con velocità di scaricamento dati pari ad almeno 30 megabit al secondo. I voucher coprono anche l’offerta – da parte del medesimo operatore tlc – delle apparecchiature necessarie, come un tablet o un pc. La misura mira a consentire alle famiglie di poter fare telelavoro e accedere a servizi, educativi e di altro tipo, forniti online da scuole, università, prestatori di servizi pubblici e imprese. Voucher non viola norme L’ Italia ha notificato la misura di sostegno alla Commissione perché la valutasse ai sensi delle norme dell’Ue in materia di aiuti di Stato. La Commissione ha constatato che il regime, destinato principalmente alle famiglie, costituisce al tempo stesso un aiuto di Stato a favore degli operatori di servizi di telecomunicazione, i quali saranno in grado di offrire tali servizi sulle infrastrutture a banda larga esistenti e forniranno le attrezzature necessarie (computer e/o tablet). La Commissione ha pertanto considerato la misura ai sensi delle norme sugli aiuti di Stato e ha rilevato che la misura sarà neutra sotto il profilo tecnologico. Le famiglie potranno infatti usare il voucher per iscriversi a qualsiasi servizio d’accesso a banda larga di nuova generazione (Nga) presso l’operatore di loro scelta. Inoltre, non vi sarà discriminazione basata sull’origine dell’operatore di telecomunicazioni o sull’origine dei prodotti. Qualsiasi operatore di telecomunicazioni in grado di fornire alle famiglie ammissibili i servizi a banda larga Nga e le apparecchiature per gli utenti finali necessarie avrà la possibilità di offrire i propri servizi.