Per conferire quel tratto epico alla scenda finale de “il Buono, il brutto, il cattivo” Sergio Leone scelse proprio la Spagna come set cinematografico. Sembra quasi di sentire la colonna sonora di Ennio Morricone scorrendo i nomi dei protagonisti: Vingegaard, Evenepoel e Roglic, senza dubbio i tre favoriti. Anche se due terzi di loro sono compagni di squadra (danese e sloveno) sarà dura capire chi si farà da parte all’interno della Jumbo Visma. Le strategie della squadra dei calabroni saranno rivelate con lo scorrere dei chilometri, mentre il belga avrà il vantaggio di una team che sa già di dover lavorare esclusivamente per la sua classifica generale. Anche il percorso sembra essere adatto ad una resa dei conti finale, perché più che mai la Vuelta quest’anno sembra una competizione a tappe dei mondiali di ciclismo. Il disegno dei percorsi ha attirato subito l’occhio su due scalate che vanno a riunire più momenti della storia del ciclismo. Per portare la maglia rossa a Madrid servirà un colpo di genio e una prodezza unica, un virtuosismo da film western degno di Clint Eastwood.
Vuelta 2023, le tappe chiave
Roglic contro Evenepoel doveva essere il duello annunciato al Giro d’Italia; il Covid fermò il belga e Primoz riuscì a superare la poca concorrenza rimasta sul monte Lussari lasciandosi alle spalle Geraint Thomas. Tutti personaggi che ritroveremo in Spagna ai quali si aggiungono Almeida, Vlasov, Vine oltre ai padroni di casa Mas e Ayuso. Si fa prima a citare gli assenti: non ci sarà chi si ritiene appagato della stagione come il campione del mondo van der Poel, ma neanche chi ha subito il contraccolpo delle sconfitte come van Aert e Tadej Pogacar (battuto da Vingegaard al tour). Da quando l’altro sloveno ha fatto irruzione nelle classifiche della Gran Boucle, Primoz Roglic ha deciso di dedicarsi alla conquista della altre corse a tappe, ma per Tadej non è stato un dominio duraturo perché proprio il danese ha interrotto i suoi piani. La Jumbo Visma quindi porta sia la maglia gialla sia la maglia rosa alla Vuelta: un all-in per cercare la tripletta.
Sarà una corsa a tappe variegata e soprattuto molto intrigante. Sono due le date da cerchiare in rosso sul calendario: quelle dell’8 e del 13 settembre. Si sconfina in Francia, il che non rappresenta una grande sorpresa considerando che tutti i grandi giri hanno spesso oltrepassato i propri confini: a destare curiosità sarà la scalata più attesa oltre-frontiera. La Vuelta arriverà in cima al Col du Tourmalet, il gigante dei Pirenei che al tour è stato conquistato da Coppi, Bartali, Poulidor e Merckx, solo i campioni possono trionfare su queste salite. Discorso simile per la classica della Vuelta: una scalata introdotta recentemente che in sette apparizioni ha già fatto storia, l’Alto de El Angliru. Si dovrebbero contendere queste due montagne lo scettro della tappa regina, ma attenzione all’insidiosa trasferta in Andorra (terza tappa), al Pico de Buitre (sesta), la doppia ascesa sul Puerto de la Cruz Linares (diciottesima) e alla cronometro di Valladolid (decima). La scena è da western, i protagonisti anche, il triello poi può sempre allargarsi per superare anche lo spettacolo di Sergio Leone.