E’ stata una stagione d’oro, in ogni senso, quella di Jasmine Paolini e non le si può recriminare nulla per questa conclusione amara. L’azzurra ha perso malamente con Qinwen Zheng quello che era de facto un quarto di finale delle WTA Finals in corso a Riyadh. Giungeva a questo crocevia del suo torneo con una vittoria ottenuta contro Rybakina e una sconfitta, onorevole, incassata con Sabalenka, esattamente lo stesso percorso della cinese. Pur essendo il terzo turno del round Robin quindi aveva il valore di un quarto di finale, che si è poi concretizzato in una severa sconfitta per Jasmine. Un’eliminazione alla sua prima partecipazione alle WTA Finals che le nega l’accesso alla semifinale che si rivela un tabù come accaduto alle sue predecessori Reggi, Farina, Schiavone, Errani e Pennetta. Un incidente di percorso che come detto non cancella le emozioni ed i grandi traguardi raggiunti nell’anno magico (finali a Parigi a Wimbledon, un torneo 1000 e il titolo olimpico). Come accaduto a Parigi, dopo l’inattesa caduta nel match con Schmiedlova, per Jasmine il meglio deve ancora venire– canterebbe Ligabue- o almeno così ci auguriamo per quanto riguarda queste Finals e questi atti conclusivi della stagione. L’azzurra è l’unica qualificata anche in doppio e insieme a Sara Errani cercherà di arrivare, ancora una volta, dove mai nessuna coppia italiana era riuscita in precedenza. Sarita insieme a Roberta Vinci è sempre uscita al primo turno del torneo di doppio e ora, nella sua nuova giovinezza tennistica cercherà di aggiungere un ultimo tassello alla sua straordinaria carriera.
Dominio Zheng, ora le Finals di doppio e la BJK Cup
L’analisi del match tra Jasmine Paolini e Qinwen Zheng è quasi superflua perchè il risultato racconta già di per sé un dominio della cinese. 6-1 6-1, il riassunto di una disfatta su tutti i campi, la cinese è in vantaggio sul piano del gioco e delle statistiche, piazza 12 ace con un servizio che le ha portato anche numerosi vincenti (64% di prime che nel 77% dei casi si sono trasformate in punto). Zheng è riuscita ad imprimere alla palla una pesantezza diversa rispetto a Jas, la sua partita non ha ombre e ha disintegrato come una macchina infernale la nostra azzurra. 24 vincenti (contro 6) e circa 10 gratuiti in meno, Paolini non è mai stata nelle condizioni per competere con la cinese -che ora si porta 4-0 nel conteggio dei confronti diretti- , forse anche a causa della stanchezza dovuta ai tanti impegni della settimana. Jasmine è infatti l’unica a giocare entrambi i tornei di questa settimana a Riyadh, qualificata in singolare e anche in doppio insieme a Sara Errani ed è proprio da lì che può riscattare il derby delle medaglie d’oro (Zheng ha vinto a Parigi il torneo del singolare). Quello tra il duo campione olimpico e Kudermetova/Chan sarà un altro quarto di finale mascherato da round Robin: chi vince è in semifinale, chi perde è fuori. Peraltro, l’allieva di Furlan ha qualcosa da farsi perdonare sul campo fucsia dell’Arabia Saudita: nel match tie break con Dabrowski/Routliffe lei era andata a recuperare una palla che sarebbe terminata larga, salvando le sue avversarie e perdendo poi il punto. La coppia azzurra ha poi fallito un match point e adesso è obbligata a vincere per accedere alle semifinali, nulla è perduto, ma tutto si è complicato. Dopo le Finals sarà il momento dell’appuntamento conclusivo, a Malaga, luogo che nel 2023 fu terra di conquista di Sinner e compagni. Billie Jean King Cup e Coppa Davis quest’anno saranno in sede unica e mentre la Volpe Rossa cercherà l’affermazione tra i Maestri a Torino, la Nazionale di Tathiana Garbin proverà di nuovo a vincere il titolo a squadra sfuggito in finale lo scorso anno. In quanto finaliste uscenti le azzurre sono già ai quarti del torneo, affronteranno la vincente di Giappone-Romania, scogli non insormontabili. Poi una tra Polonia, Spagna e la temibile Repubblica Ceca prima della finalissima; la stagione è stata magica, ma Jasmine ha ancora tempo per alimentare qualche altro sogno.
