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15° anniversario della ratifica della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.

Presso la Sala dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati.

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Il 15° anniversario della ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, con Protocollo opzionale, approvata a New York il 13 dicembre 2006 segna un momento importante nella storia del nostro Paese perché pone l’accento sulla necessità improrogabile di assicurare a tutti i cittadini pari opportunità, garanzia di uguaglianza nella collettività e inclusione sociale.

Il preambolo e i 50 articoli che compongono la Convenzione sottolineano l’importanza di promuovere, proteggere e assicurare il pieno ed uguale godimento dei diritti e delle libertà da parte di tutte le persone. La Convenzione riconosce la disabilità come una condizione dipendente dalla presenza di una varietà consistente di barriere fisiche/oggettive, sensoriali, psicologiche, culturali e sociali che ostacolano, limitandone l’effettiva inclusione, le persone con disabilità dal partecipare a pieno titolo alla società circostante.

La disponibilità e l’uso delle tecnologie, come anche dell’informazione e della comunicazione, vengono promosse attraverso, prioritariamente, il rispetto dei principi della Progettazione Universale o Design for All degli ambienti, prodotti e servizi in modo tale da poter essere utilizzati da tutti o dalla maggior parte delle persone senza ulteriori adattamenti e indipendentemente dalle caratteristiche psico-fisiche o dalla loro età.

L’Italia ratifica la Convenzione

La Legge n. 18 del 3 marzo 2009, con entrata in vigore del provvedimento al successivo 15 marzo ratifica in Italia e rende esecutiva la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e istituisce l’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità (OND) allo scopo di redigere un rapporto periodico, monitorato nel tempo e dettagliato, sulle misure prese o da prendere per adempiere agli obblighi previsti.

A partire dal 3 marzo 2024 è in previsione lo svolgimento di numerose manifestazioni celebrative della storica ratifica che culmineranno con la convocazione del 6 marzo prossimo, alle ore 10.00 presso la nuova Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei deputati, di una seduta congiunta dell’Osservatorio permanente per l’Inclusione scolastica del Ministero dell’Istruzione e del Merito e dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità (OND).

La nota di convocazione, firmata congiuntamente dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Prof. Giuseppe Valditara e dal Ministro per le Disabilità Dott.ssa Alessandra Locatelli ha già raggiunto tutti gli istituti scolastici del territorio nazionale, statali e paritari, i componenti tutti degli Osservatori nazionali, come più sopra descritti, dei Presidenti e componenti delle Associazioni maggiormente rappresentative delle persone con disabilità.

Sarà questa l’occasione per presentare, come da nota ministeriale, le best practice adottate in tema di inclusione scolastica da alcune scuole precedentemente individuate e per coinvolgere ed incoraggiare sempre più gli alunni, le studentesse e gli studenti a realizzare progetti di inclusione scolastica fondati sui principi espressi dalla Convenzione.

Le attuali criticità del sistema scolastico nazionale e i settori nei quali è ancora necessario intervenire

Nonostante siano trascorsi ben 15 anni dalla ratifica in Italia della Convenzione delle Nazioni Unite sulla condizione delle persone con disabilità, molto del lavoro previsto deve essere ancora realizzato per raggiungere l’obiettivo minimo di garantire a tutti pari opportunità e rimozione degli ostacoli che ad oggi si frappongono tra le persone e il godimento dei diritti di base in campo sociale, scolastico e lavorativo. Le limitazioni psico-fisiche e sensoriali, comunicative e relazionali che ancora costellano gli ambienti di vita, studio, lavoro, svago e tempo libero continuano a ritardare la valorizzazione delle singole competenze e la realizzazione di quell’inclusione sociale che molti aspettano da ormai troppo tempo.

Le scuole, secondo i dati Istat, risultano accessibili ai disabili motori solo per il 32%, due scuole su tre sono prive di postazioni informatiche idonee agli studenti con disabilità e solo l’1% presenta percorsi di orientamento, ausili didattici e tecnologie di sostegno per favorire l’apprendimento degli studenti con disabilità sensoriali.

La mancanza di un numero adeguato di insegnanti di sostegno formati all’inclusione e la presenza di un corpo docente generalmente poco preparato sul piano pedagogico e didattico-metodologico rendono problematico un approccio corretto e proficuo. Il percorso didattico e formativo che riguarda gli alunni e gli studenti con disabilità, frequentemente delegato al solo insegnante di sostegno, con particolare riferimento alla frequenza degli studenti negli istituti scolastici di II grado, può pertanto dirsi critico e non in linea con quanto raccomandato dalla Convenzione sui diritti delle persone con disabilità.

La mancanza di relazioni interpersonali attive all’interno degli edifici scolastici o di esperienze formative comuni limita il raggiungimento del successo formativo anche nei casi in cui sia necessario intervenire per abbattere le barriere comunicative e le sempre più diffuse barriere invisibili. Infine, il numero in costante aumento sia degli alunni con disabilità certificate che di quelli con Bisogni Educativi Speciali e altre esigenze richiede l’applicazione di una didattica inclusiva da parte di tutti i docenti, unita ad una capacità comunicativa e alla comprensione dei bisogni individuali espressi dai singoli.

L’importanza dei contesti

Non più l’attenzione portata direttamente sulla persona con disabilità, da integrare in un contesto già precostituito e per nulla intenzionato a modificarsi o difficilmente modificabile, come avveniva precedentemente con l’integrazione, bensì il concetto di inclusione sposta il focus in direzione del contesto ambientale, umano e sociale ad ampio raggio che necessita di un adeguamento in chiave evolutiva. Parliamo dunque di ‘contesto disabile’, l’aula o l’edificio all’interno del quale gli alunni con disabilità vedono aumentare le loro difficoltà per la presenza, quando esistenti o non completamente rimosse, di barriere culturali, fisiche, sensoriali e relazionali.

Ci auguriamo che le buone pratiche che verranno presentate a cura delle scuole il giorno 6 marzo nella nuova Sala dei Gruppi Parlamentari e l’impegno che speriamo metteranno le forze istituzionali siano in grado congiuntamente di condurre l’Italia nella direzione migliore, quella suggerita dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.

Ringraziamenti

La redazione di Informazione Quotidiana ringrazia Caterina Cecchi per aver concesso la pubblicazione delle foto a corredo del testo.

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