Nei giorni scorsi un vero e proprio terremoto giudiziario ha investito parte del mondo delle Cooperative romane, con la Prefettura di Roma che ha emesso, come è ormai noto, provvedimenti interdittivi antimafia nei confronti di diversi soggetti del privato sociale operanti sul territorio romano. Rispetto a tutto questo, il polverone alzato da una notizia di tale impatto mediatico non ha prodotto gli effetti che avremmo voluto soprattutto riguardo le notevoli implicazioni e i pesanti effetti che le stesse rischiano di avere sui livelli occupazionali in essere nelle diverse cooperative.
Proprio in riferimento a tutto ciò, UIL FPL, FP CGIL e CISL FP di Roma e Lazio hanno voluto, attraverso una nota congiunta, esternare una posizione netta, che non lascia spazio ad eventuali interpretazioni, rispetto ad una vicenda che rischia di ripercuotersi su moltissimi lavoratori del terzo settore. “Nella fattispecie – possiamo leggere nella nota firmata da Bardoscia (UIL FPL), Mastropietri (FP CGIL) e Gunnella (CISL FP) – le OO.SS. si rammaricano fortemente perché ad oggi non giungono notizie circa le dimissioni dei CDA tutt’ora ancora operanti presso le cooperative raggiunte da provvedimenti interdittivi. Tale irresponsabile comportamento, può mettere a rischio centinaia posti di lavoro, in considerazione delle imminenti scadenze di diverse convenzioni che, allo stato di fatto, non possono essere prorogate. Pertanto, ribadendo la necessità di avviare un tavolo, tra l’altro già richiesto, di confronto con la Prefettura al fine di adottare tutte le iniziative necessarie affinché possano essere mantenuti gli attuali livelli occupazionali, CGIL, CISL e UIL auspicano un atto di assunzione di responsabilità da parte di chi ad oggi, anche estraneo alle vicende legate a Mafia Capitale, ricopra ruoli all’interno dei diversi Consigli d’Amministrazione, a difesa del lavoro e delle migliaia di lavoratori coinvolti.”
Provvedimenti come quelli emanati in questo caso dalla Prefettura di Roma, infatti, impediscono di fatto a chiunque ne subisca gli effetti di concludere contratti con le pubbliche amministrazioni, mentre è sottoposta a misure di amministrazione straordinaria solamente con riguardo agli appalti già stipulati ed in fase di conclusione. Nella nota i Sindacati, proprio rispetto a questo, ci tengono a precisare che già in passato “la Prefettura aveva esplicitamente invitato i soggetti interdetti a compiere i passi necessari per marcare una completa discontinuità con la precedente gestione, con particolare riferimento alla sostituzione dei legali rappresentanti e dei CDA eletti con nuove figure che non fossero state fino ad oggi direttamente coinvolte nella gestione delle società e delle cooperative. Allo stesso tempo, però, la Prefettura ha più volte dovuto constatare che non si sono palesati segnali di reale rinnovamento, proseguendo a manifestarsi, invece, le interferenze negative che hanno condotto all’emissione dell’interdittiva antimafia.”
(Fonte: Uil Fpl Roma e Lazio)