“Se l’Italia avrà una legge che consenta la stepchild adoption alle coppie gay, il giorno dopo avvieremo una grande raccolta di firme per il referendum abrogativo. E io sarò in prima fila”. Il giorno dopo il Family day ad intervenire è il ministro dell’Interno e leader del Ncd, Angelino Alfano. In un post pubblicato sul sito del partito, Alfano ribadisce poi la posizione del Ncd. “Sulle unioni civili – chiarisce – non abbiamo spostato di un millimetro la nostra posizione: diciamo sì al rafforzamento dei diritti patrimoniali e un no a caratteri cubitali sia all’equiparazione al matrimonio che alle adozioni”. “Ieri – aggiunge – è stato un bel giorno per chi crede nella famiglia composta da un uomo e una donna. Questa è la famiglia della legge italiana ed è per questo che, con spirito laico e in osservanza delle regole giuridiche vigenti, ho emanato una circolare per impedire la trascrizione, nei registri dello stato civile italiano, di matrimoni contratti all’estero da coppie dello stesso sesso”. Ribadendo che “non si può negare il diritto di un bimbo ad avere un papà e una mamma”, si torna ad esprimere contrarietà “alla equiparazione tra unioni civili e matrimonio: perché sappiamo che sarebbe – scrive il ministro – la strada che subito verrebbe seguita per consentire l’adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso. E ciò aprirebbe la strada all’utero in affitto, pratica assurda che noi vorremmo fosse considerata reato in Italia anche quando commesso all’estero”. “Per difendere queste posizioni è meglio stare in maggioranza e influenzare la decisione, condizionare la legge, impedire alcuni esiti disastrosi piuttosto che – conclude Alfano – stare all’opposizione a strillare senza contar nulla e subendo, per di più, le scelte della sinistra estrema. Solo chi è in malafede non lo capisce”.