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Amianto killer nell’Esercito Italiano: il Tribunale di Milano condanna la Difesa a riconoscere Francesco Maria Cairo vittima del dovere.

Alla vedova del militare milanese deceduto di mesotelioma pleurico andrà un indennizzo di 285mila euro e assegni vitalizi di 2000 euro mensili.

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Francesco Maria Cairo e la moglie Rita.

Il Tribunale di Milano ha condannato il Ministero della Difesa a riconoscere lo status di vittima del dovere del Militare Francesco Maria Cairo, deceduto per un mesotelioma pleurico da esposizione all’amianto nell’Esercito Italiano, e alla costituzione dei benefici previdenziali in favore della vedova alla quale andrà una speciale elargizione di 285mila euro e assegni vitalizi di 2000 euro mensili.   

La storia del militare, nativo di Lamello (PV) e residente a Segrate (Mi) con la sua famiglia, è un esempio di impegno e determinazione che purtroppo l’ha condotto inconsapevolmente verso uno drammatico destino. L’infausta diagnosi di mesotelioma pleurico è avvenuta nella primavera del 2019 all’età di 71 anni. Solo dopo l’uomo è venuto a conoscenza della sua elevata e non cautelata esposizione all’amianto, durante il servizio militare dal luglio del 1968 al settembre del 1969, quale aiuto specializzato e meccanico mezzi corazzati e ha così deciso di rivolgersi all’Osservatorio Nazionale Amianto, e al suo Presidente, l’avvocato Ezio Bonanni, per ottenere il riconoscimento dello status di vittima del dovere e di tutti i benefici amianto riservati alle Forze Armate.

Cairo muore nel febbraio del 2022 nelle more del processo poi proseguito dalla vedova, a causa di un aggravamento delle sue condizioni di salute.

Francesco Maria Cairo e la moglie Rita.

L’istruttoria del giudizio ha acclarato l’esposizione dell’uomo all’amianto nel contesto dello svolgimento del servizio di leva come meccanico di mezzi corazzati nella Scuola della Motorizzazione e successivamente nel Centro Addestramento Unità Corazzate di Capo Teulada.

“Francesco Maria Cairo si sentiva tradito dallo Stato come uomo, cittadino e militare perché, nell’assolvere un dovere, si è gravemente ammalato e, pur consapevole di dover morire, era determinato ad ottenere i suoi diritti. Finalmente giustizia per un uomo valoroso”, dichiara l’avv. Bonanni.

L’ONA è impegnato nella tutela delle vittime e dei loro familiari tramite il sito www.osservatorioamianto.it e il numero verde 800 034 294

Responsabile Ufficio Stampa ONA – Osservatorio Nazionale Amianto
Donatella Gimigliano

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