di Marisa Nicolini (*) . L’Angolo della Psicologa
Amicizia e lealtà sono valori eterni, ma nel corso dei secoli ne è cambiato il significato. Anche nel succedersi degli anni di una stessa persona muta il senso che si dà al concetto di amicizia. Cosa ne pensano oggi gli adolescenti?
L’adolescenza è il periodo in cui acquista massima importanza la condivisione di interessi, principi, tempi e attività con i coetanei. Il gruppo dei pari detta le leggi: ci si sente liberi dall’intervento regolatorio dei genitori in quanto si aderisce alle regole del gruppo.
Moda, musica, interessi culturali e ludici in questa età più che in altre tendono all’omologazione, per poi differenziarsi e divenire scelte autonome in età adulta (se l’adolescente cresce e lascia il posto ad un individuo maturo e autonomo!).
L’adolescenza, dunque, è un periodo critico in quanto, tra l’altro, si gettano le basi per il passaggio dall’accettazione delle norme poste dai genitori (autorità esterna) all’autonoma definizione di regole proprie (autorità interiorizzata), passaggio che comporta mesi o anni di assenza di un’autorità chiara e definita.
Non a caso alcuni comportamenti a rischio e alcuni disturbi della condotta iniziano nel periodo dell’adolescenza o della prima età adulta, cioè il picco del rischio lo osserviamo, mediamente, tra i 14-20 anni. Pensiamo ad esempio al tabagismo, la tossicofilia, l’interruzione volontaria di gravidanza, taluni disturbi di personalità con relativi sintomi.
E’ anche vero il contrario, però! Comportamenti virtuosi e attitudini salutari per il resto della vita trovano le proprie radici nell’infanzia e si consolidano definitivamente nell’adolescenza, quando entrano a far parte degli ‘automatismi’ positivi dell’individuo, ad esempio l’igiene, l’alimentazione, il moto.
L’adolescente vive, insomma, un punto di “rottura” (nei casi migliori nella continuità) dei precetti familiari e scolastici per aderire a quelli degli altri adolescenti: il massimo dell’instabilità, si potrebbe pensare, ma anche il massimo della potenzialità creativa, in effetti!
Come cambiano questi processi di adesione al gruppo, su quali basi si trasformano i comportamenti amicali negli odierni adolescenti i cui rapporti sembrano sempre più mediati dalle nuove tecnologie?
Ho voluto rivolgere queste mie curiosità ad un ragazzo di 16 anni, età centrale rispetto alla scuola superiore, normalmente foriera di “scombussolamenti” che spesso conducono i genitori ad affermare, sconsolati, “Non lo riconosco più!”.
Intanto grazie della disponibilità e, spero, della sincerità con cui vorrai rispondere alle domande.
Una mi sembra prioritaria rispetto alle altre: nel 2013, in piena èra telematica, l’amicizia è ancora un concetto molto importante soprattutto alla vostra età. Che significa, secondo te, amicizia tra adolescenti in questa epoca dell’e-learning, e-commerce, ma anche cyberbullismo, cybersesso, ecc.?
– L’amicizia fondamentalmente non è cambiata nelle generazioni, quello che è cambiato sono soltanto i modi per tenersi in contatto, ad esempio gli sms permettono di parlare in tutta privacy, ma i rapporti tra persone sono rimasti quelli
Ai miei tempi con gli amici o uscivamo o ci sentivamo per telefono. Bollette salate e relativi lucchetti sul disco per comporre il numero, che ricordi! Oggigiorno voi ragazzi potete essere in contatto in molti modi, ciascuno che potenzialità e rischi diversi. Ce ne puoi descrivere qualcuno?
– Sicuramente oggi per gli adolescenti il cellulare ha preso il posto del telefono, dato che permette di sentirsi ovunque, soprattutto tramite internet o messaggi, e poi c’è Facebook, sempre più usato in tutte le fasce di età. Altri siti di messaggistica istantanea, anche se non così diffusi, permettono ugualmente di tenersi in contatto
A me nessuno toglie dalla testa che le vere esperienze si fanno affrontando le persone vere, perché nel cyberspazio è facile mascherarsi e nascondere le proprie difficoltà e problematiche. Secondo te, oggi quanto è importante incontrare ‘dal vivo’ amiche e amici per sperimentarvi nei rapporti interpersonali?
– Il cyberspazio non deve assolutamente essere un sostituto delle amicizie “irl” [NdR = in real life], perché i rapporti tra persone non possono essere mediati da uno schermo che rende ogni tipo di comunicazione più semplice e meno efficace
Se potessi dare qualche consiglio ai tuoi coetanei, cosa ti sentiresti di dire loro a questo riguardo?
– Quando fate qualsiasi cosa non preoccupatevi di cosa ne penseranno gli altri, dei “like” che riceverete o della popolarità che vi farà guadagnare, fatelo perché lo sentite
E infine, quale sarebbe secondo te una giornata/serata ‘perfetta’ per un ragazzo della tua età?
– Per me la giornata perfetta corrisponde più o meno all’uscire in gruppo per qualche ora durante il pomeriggio, vedere gente, magari mangiare una pizza verso sera ed andare tutti a casa di uno del gruppo a vedere film o giocare ai videogames
Dott.ssa Marisa Nicolini
(*) La Dott.ssa Marisa Nicolini è psicologa e psicoterapeuta, abilitata all’insegnamento della Psicologia Sociale e Consulente Tecnico d’Ufficio del Tribunale di Viterbo.
Collabora, tra l’altro, con la Casa di Cura “Villa Rosa” di Viterbo e con la “Clinica Parioli” di Roma e riceve presso lo Studio di Psicologia Clinica e Giuridica in Via A. Polidori, 5 – Viterbo, cell. 3288727581, e-mail m_nicolini@virgilio.it
Collabora con le Associazioni AIAF (Avvocati di Famiglia e Minori) e Donne per la Sicurezza onlus.
Potete conoscere meglio le sue attività ai seguenti link:
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