È lo sport più bello del mondo. Ognuno è libero di obiettare questa affermazione, ma se invertissimo gli ordine degli addendi della frase? “È lo sport che rende più bello il mondo”, ecco oggi, con le immagini di Argentina-Francia ancora nel cuore, e con l’intero Mondiale ancora fresco nei nostri ricordi forse possiamo essere certi di questa seconda affermazione. Lo sport scrive la storia di se stesso di solito lentamente, seguendo un filo logico e razionale per formare un infinito racconto del quale non saremo mai stanchi. Ma questa volta al romanzo sportivo sono state aggiunte una quantità imprecisata di pagine, ridefinendo le regole che tracciano i confini tra il possibile e l’impossibile in poche ore. In molti, commentando a caldo, hanno definito la Finale di Qatar 2022 la più bella partita mai giocata, e forse non sbagliano. “You’re simply the best” e menomale che i pronomi personali in inglese sono uguali alla seconda persona sia plurale che singolare: Messi contro Mbappè sotto gli occhi di Maradona per vincere il Mondiale. Le quattro “M” di questo torneo.
“While the King was looking down, the Jester stole his thorny crown, the courtroom was adjounerd, no verdict was returned”: Don McLean con questa canzone intitolata American Pie è entrato a far parte dell’antologia del rock, in un componimento che racconta con decine di criptici riferimenti la storia della musica: Elvis Presley inquadrato come il Re, Bob Dylan definito il giullare che ruba la sua corona ma probabilmente la merita, è chiamata una corte a giudicare ma alla fine non viene emesso nessun verdetto a sciogliere il dubbio su chi dovesse sedere sul trono. Ieri però la corte dello stadio Iconico di Lusail ha espresso il suo verdetto: è Lionel Messi raggiunge la vetta dell’Olimpo dove risiede il più grande giocatore di sempre che da adesso non sarà più da solo ma avrà un suo connazionale ad affiancarlo: Leo e Diego. E il fantasioso Mbappè prima di rubare la corona all’attuale Re dovrà ancora aspettare.
La partita a scacchi tra i campioni di questo tempo si è conclusa, neanche Cristiano Ronaldo è riuscito ad evitare lo scacco matto contro del suo rivale storico; una carriera ad inseguirsi, a scontrarsi in Spagna nella partita più importante della penisola iberica, el Clasico. L’argentino, come Bobby Fischer, vince il confronto con il suo Boris Spasskij portoghese, alza la coppa dorata e non lascia più alcun dubbio: è lui il più grande giocatore di tutti i tempi, condivide il trono con il suo predecessore, Pibe de Oro, vincitore a Città del Messico nel 1986.
Non è stata facile, i ringraziamenti speciali vanno almeno ad altre tre figure che hanno contribuito a tale risultato: Julian Alvarez, il ragno, nuovo acquisto del Manchester City che ha segnato quattro gol nella competizione. Angel, el Fideo, Di Maria, artefice dello spettacolare primo tempo della Selecciòn e sempre protagonista dei due gol, la scelta di sostituirlo è curiosa, e infine Emiliano Martinez, portiere di alto livello ma non in un top team europeo: ha stregato tutti e ipnotizzato gli avversari con rigori parati e il Championship point annullato a Kolo Muani.
Un ultimo sforzo alla carriera del loro 10 sembravano aver chiesto i tifosi , Leo si è fatto carico dei sogni di un intero paese. La Coppa in Sudamerica del 2021, al Maracanà non era sufficiente: “ you give me all but i want more” direbbero gli U2. In quello stesso stadio nel quale il sogno si era infranto otto anni fa contro la Germania il cuore del migliore si è alleggerito proprio in vista degli eventi recenti: in campo con il titolo in mano, finalmente con la maglia albiceleste l’opera viene completata: Lionel Andrès Messi Cuccittini è sul tetto del mondo e non solo.
Il commento frizzante, misto a note musicali, di Antolini Ossi non poteva mancare ad un evento sportivo di tale rilevanza mondiale. Ottimo commento, complimenti all’Argentina, ma speriamo di tornare a vedere l’Italia protagonista a tali livelli.