Nel centro della capitale armena Erevan si stanno verificando i primi scontri tra i fautori del premier Nikol Pashinyan, che stanno marciando con lui per le strade, e i sostenitori dell’opposizione, che appoggia l’appello dell’esercito perché Pashinyan si dimetta. Un video dell’agenzia russa Sputnik documenta calci, pugni e spintoni tra i membri delle due fazioni. Nella rissa sono rimasti coinvolti anche alcuni cronisti che stavano documentando i tafferugli. Poco prima Pashinyan aveva assicurato ai giornalisti che non ci sarebbero stati scontri perché in Armenia “non ci sono nemici interni” e sono “tutti fratelli”.
Il primo ministro armeno, Nikol Pashinyan, ha denunciato un tentativo di colpo di stato militare dopo che 40 alti ufficiali dell’esercito, incluso il capo di stato maggiore, Onik Gasparyan, hanno chiesto le sue dimissioni. “Ritengo che la dichiarazione dello stato maggiore sia un tentativo di colpo di Stato militare”, ha scritto il premier su Facebook, “invito tutti i nostri sostenitori a riunirsi in piazza della Repubblica”, a Erevan. La nota firmata da Gasparyan esprime una “forte protesta” contro il licenziamento del vice capo di stato maggiore, Tiran Khachatryan, per ragioni definite “superficiali e infondate”. Ieri il presidente armeno, Armen Sarkissian, aveva firmato il decreto che rimuoveva Khachatryan in seguito a uno scontro con il governo, che aveva lamentato l’inefficienza dimostrata dai missili Iskander di fabbricazione russa nel recente conflitto con l’Azerbaigian per il controllo del Nagorno-Karabakh. L’esito della guerra, conclusasi con un consolidamento delle rivendicazioni territoriali azere, ha scatenato un’ondata di rabbia popolare contro l’esecutivo guidato da Pashinyan.