L’asparago, o asparagio, è una pianta asiatica, probabilmente originaria della Mesopotamia antica e delle zone circostanti i fiumi Tigri ed Eufrate. Appartenente alla famiglia delle Liliacee, viene identificato in botanica con il nome Asparagus officinalis. Il termine asparago deriva dal latino “asparagus” che a sua volta deriva dal persiano “asparag”, che significa germoglio.
I Romani diedero questo nome alla pianta dell’asparago per due motivi: in primo luogo perché la parte commestibile è soltanto quella apicale del germoglio, secondo perché si riteneva che l’asparago possedesse delle benefiche proprietà curative in grado di rigenerare il corpo umano e ridargli nuova linfa.
Gli asparagi sono verdure davvero poco caloriche (circa 25 Kcal), inoltre sono ricche di proteine, vitamine e sali minerali. Contengono in particolare l’asparagina, un enzima utile alla crescita delle cellule e alla trasformazione degli zuccheri. Come la cipolla e l’aglio, gli asparagi hanno inoltre proprietà antiossidanti e notevoli proprietà diuretiche.Il fatto che contengano asparagina o acido aspartico conferisce all’urina il tipico odore acre e di zolfo che avvertiamo dopo averli mangiati. La comparsa dell’odore di asparagi nell’urina è associata all’efficienza del sistema renale: se il sistema è efficiente l’odore si sente nella minzione immediatamente successiva all’ingestione di asparagi.
Gli asparagi freschi vanno consumati quando sono di stagione, cioè in primavera o in alternativa si possono trovare sott’olio soprattutto quelli bianchi, o sottoforma di patè, si trovano anche surgelati ma hanno un gusto insipido e acquoso. Gli asparagi che troviamo sui mercati al di fuori di questa stagione sono importati dall’estero, soprattutto dalla Spagna, oppure sono di serra.
Esistono molti asparagi italiani che hanno ottenuto la certificazione IGP, oppure che ne hanno fatto richiesta e sono in attesa di ottenerla, o ancora che hanno ricevuto altri riconoscimenti come il presidio slow food.
Asparago verde di Altedo IGP
L’asparago verde di Altedo ha ottenuto la denominazione IGP nel 2003 e può avvalersi di questo riconoscimento solo quell’asparago coltivato in circa 50 comuni disposti tra le province di Bologna e Ferrara.
Ad Altedo si organizza ogni anno a maggio una sagra dedicata all’asparago che è arrivata alla sua 44sima edizione (la più antica in Italia).
Asparago di Badoere IGP
L’asparago di Badoere è l’unico tipo di asparago ad avere ottenuto la denominazione IGP (nel 2010) in entrambe le sue espressioni, può essere, cioè, sia bianco che verde.
Nella tipologia bianco si hanno le varietà “Dariana”, “Thielim”, “Zeno”, “Valim” e “Grolim”; in quella verde invece le varietà “Eros”, “Thielim”, “Grolim”, “Dariana” e “Avalim”.
L’asparago di Badoere è coltivato nella zona compresa tra i fiumi Sile e Dese, tra le province di venezia, Padova e Treviso.
Asparagi violetti certificati
Asparago rosa di Mezzago De.Co.
Mezzago è un comune lombardo, in provincia di Monza e Brianza, famoso per il suo asparago rosa, che ha ottenuto una denominazione locale nel 2000, la De.Co. Si caratterizza per la sua punta di colore rosato, che gli viene conferita dal particolare tipo di terreno argilloso sul quale cresce e dal fatto che viene raccolto dopo una breve esposizione al sole (il raccolto avviene in mattinata, dopo poche ore dall’alba).
Asparago violetto di Albenga presidio slow food
L’asparago violetto della piana di Albenga è un prodotto tipico ligure, che si caratterizza per essere molto grande e per avere un colore violaceo, dovuto ad una questione genetica (possiede circa 40 cromosomi anzichè 20 come gli altri asparagi). La sua raccolta è precoce, avviene in aprile, al massimo alla fine del mese. La sua fama crebbe durante gli anni Novanta quando fu servito ad un pranzo alla Regina Elisabetta d’Inghilterra.
Dott. Febo Quercia- Biologo Nutrizionista
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