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Atletica, Roma2024 i nostri Europei.

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Marcell Jacobs ph.Ascanio Antolini Ossi

“Al di là del mare esiste una città, dove gli uomini sanno già volare” cantava Antonello Venditti, ma vedendo quest’edizione degli Europei di Atletica pare che quella città non sia poi così distante. A Roma i nostri atleti hanno spiccato il volo, alcuni letteralmente, altri in senso figurato, riuscendo a ritagliare all’Atletica italiana un posto in cima all’Europa. Il record, 21 medaglie con 11 ori 9 argenti e 4 bronzi, risulta difficilmente superabile, ed è da sottolineare anche l’influenza che il pubblico dell’Olimpico ha riservato per i suoi campioni, tuttavia è quel che basta per rendere Roma2024 un’edizione storica per lo sport italiano.

Fiona May e Larissa Iapichino, ph Ascanio Antolini Ossi

11 ori: Jacobs, Tamberi, Palmisano ricordi Olimpici

Pazienza se non è arrivato il titolo dei 200 metri per un rammaricato Filippo Tortu, dispiace anche per Furlani, Sibilio e Iapichino che hanno terminato alle spalle degli inarrivabili fenomeni Tentoglou, Warholm e Miahambo. Dalla rassegna romana sono arrivati all’Italia 11 ori, che vanno a richiamare i successi di Tokyo 2020 e lanciano alcuni buoni propositi per Parigi 2024. Antonella Palmisano, Marcell Jacobs, Gianmarco Tamberi e la staffetta 4 x 100, manca solo Massimo Stano tra i vincitori del titolo olimpico. Intano abbiamo assistito alla consacrazione dei “lanciatori”: Leonardo Fabbri (peso) e Sara Fantini (martello), dei mezzo fondisti Crippa (mezza maratona) e Battocletti (che addirittura ha ottenuto un doppio oro) e dell’exploit di Loerenzo Simonelli, ostacolista specializzato in velocità che esulta citando il fumetto One Piece. Senza dimenticare neanche i bronzi di Dosso, Arese, Fortunato e Tecuceanu il movimento dell’atletica italiana ha confermato di essere in grande crescita, con giovani talenti che hanno dimostrato il loro valore internazionale in questi giorni (Simonelli, Ali, Furlani ecc…) mettendo in luce un gran potenziale (sempre Ali, Sito, Dosso, Mangione). Alla viglia di Parigi, a poco più di un mese dell’Olimpiade che vale come un prova del nove, l’Italia si presenta con tutte le carte in regola per dimostrare che, quello del 2021, non fu solo un miracolo ma un punto di partenza. All’Olimpico i ragazzi azzurri hanno dato un volto nuovo a questo sport che fino ad oggi era limitato ai vari Mennea, Baldini, Fiona May e proprio in un simbolico passaggio di consegne l’argento di Sydney e di Atlanta ha abbracciato sul podio di Medal Plaza la figlia Larissa Iapichino.

Gianmarco Tamberi ph.Ascanio Antolini Ossi

Roma 2024, Europei di campioni

Neanche la Gran Bretagna a Zurigo nel 2014 era riuscita ad arrivare a 24 medaglie come l’Italia quest’anno. Per trovare un dominio simile bisogna tornare al 2006, a Göteborg dove la Russia vinse il medagliere con 12 ori, 12 argenti e 11 bronzi. Non sono mancate le star neanche all’Olimpico, per quanto in una manifestazione del genere abbiano fatto da sfondo al trionfo azzurro. Sono caduti 15 record dei campionati, ma nessun primato mondiale anche se ci sono andati vicini il triplista Jordan Diaz e lo svedese Armand Duplantis nell’asta, peraltro con tutto lo Stadio a supportarlo fino a mezzanotte nell’ultima sera di gare. Potrebbero essere loro i volti di questi campionati al di fuori dell’Italia, ma meritano una menzione anche le velociste Dina Asher Smith campionessa dei 100 e Muijinga Kambundji che vincendo i 200 ha completato la doppietta svizzera sulla distanza dopo l”oro di Mumenthaler nella gara maschile. Come detto Tentoglou (lungo maschile) e Warholm (400 ostacoli maschili) hanno confermato una superiorità mondiale, come ha fatto anche il norvgese del mezzofondo Jakob Ingebrigtsen (oro nei 1500 e nei 5000). Infine, ormai si perde il conto delle manifestazioni in cui è protagonista assoluta nel giro di pista ad ostacoli l’olandese Femke Bol che ha anche portato un oro in staffetta all’Olanda. In vista di Parigi, il cielo si dipinge di azzurro e dopo l’Olimpico di Roma lo Stade De France è dietro l’angolo.

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