Home GoalSet&Match ATP Finals, una Preview: senza Djokovic siamo nell’era Sinner-Alcaraz.

ATP Finals, una Preview: senza Djokovic siamo nell’era Sinner-Alcaraz.

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Jannik Sinner Campione Australian Open

Torino non è soltanto un nome, è un grande coro di persone” cantava Antonello Venditti e quel coro nei prossimi giorni sarà interamente per Jannik Sinner. Ci riproverà l’altoatesino dopo lo scorso anno, quando parte della sua leggenda iniziò dal PalaAlpiTour dove arrivò a perdere la Finale delle Finali contro Novak Djokovic. La Volpe Rossa è arrivato a Torino al termine di un anno magico in cui ha vinto 2 Slam, 3 Masters 1000, 2 ATP 500 e il Six Kings Slam, ma senza mai aver giocato in Italia, fermato da un problema all’anca prima degli Internazionali e assente in Davis dopo le fatiche americane. Proprio per questo motivo, per ristabilire il feeling con il pubblico italiano già caldissimo nonostante tutto, è stato il primo degli otto ad arrivare all’ombra della Mole per provare la superficie dell’Inalpi Arena. “Il campo è diverso dall’anno scorso, è più lento” ha commentato alla vigilia del torneo che lo vedrà, nel bene e nel male assoluto protagonista. Non ci sarà Novak Djokovic, il tiranno dominatore degli anni passati che nel 2023 lo sconfisse sul più bello; un’assenza dichiarata pochi giorni fa, ma annunciata considerando le foto del serbo alle Maldive, la sabbia tropicale non è esattamente la superficie ideale per preparare il torneo dei Maestri. Per la prima volta dal 2001 non ci sarà nessuno dei big three, ad inizio millennio vinse Lleyton Hewitt, l’ultimo in grado di portare l’isola continente australiana al Masters prima di questo 2024 quando esordirà Alex De Minaur, proprio il primo avversario di Jannik Sinner.

Jannik Sinner

ATP Finals, sorteggio agevole per Sinner

Gli ostacoli alle Finals in ogni caso non si sarebbero limitati a Novak Djokovic, ma si può dire che con l’azzurro il sorteggio è stato benevolo: Carlos Alcaraz è nell’altro girone con Zverev, Ruud e Rublev. A fronteggiare Jannik ci saranno De Minaur, Medvedev e Fritz. L’australiano, unico esordiente di questa edizione, è una sorta di talismano per Sinner: contro di lui ha vinto le Next Gen Finals a Milano nel 2019 (unico successo dell’altoatesino su suolo italiano a livello ATP), il primo Masters 1000 a Toronto, la finale di Coppa Davis e il 500 di Rotterdam, il parziale degli H2H è impietoso nei confronti dell’aussie di Sydney: 7-0 per l’azzurro. Anche Taylor Fritz è in svantaggio nei confronti diretti, dietro 2-1, ma con una partita che pesa più delle altre, la finale dello US Open in cui il californiano non è risucito a riportare la bandiera a stelle e strisce a sventolare sull’Arthur Ashe. Per via del potente servizio di Taylor, della superficie che agevola il suo gioco e dello stato di forma attuale dei rivali nel girone, proprio questa potrebbe rivelarsi la partita più complicata della prima fase. Anche Medvedev contro Sinner ha perso uno Slam, quello di Melbourne in maniera rocambolesca nel mezzo di una striscia vincente azzurra per quanto riguarda i confronti diretti tra il rosso di Sesto Pusteria e l’orso scacchista russo. Adesso si trovano in pareggio 7-7, l’ultima vittoria di Daniil risale al particolare contesto di Wimbledon e Torino sarà uno spareggio in cui Jan resta in ogni caso favorito. Tuttavia, alle Finals non si può mai essere certi di quel che accadrà, è un torneo atipico per il formato del tabellone e per le condizioni di gioco, proprio per questo pieno di insidie; aver evitato Alcaraz e Zverev è un vantaggio immediato, ma sulla carta dovrà poi affrontarli consecutivamente uno dopo l’altro in semifinale e finale.

Sinner Alcaraz

Conclusione da Star

Al di là del torneo e delle questioni di campo, l’evento a Torino sarà una passerella finale che riempirà la città con le otto stelle più luminose del circuito tennistico. Ne è stato un assaggio la presentazione al Teatro Carignano quello che -a differenza del teatro Regio per l’Opera- inizialmente era destinato alle commedie e che è poi diventato il palcoscenico abituale di Paganini e Toscanini. Venerdì sera è stata la volta di Alcaraz e Sinner a loro modo artisti anch’essi. L’atmosfera in città è già effervescente, e i 30000 biglietti venduti in più rispetto al 2023 ne sono una testimonianza: c’è tanta, tantissima attesa per vedere il campione azzurro in Italia in questo 2024 che per lui sta diventando sinonimo di record, di successo e di primato. Non a caso, tra i momenti più attesi di questa edizione delle Finals ci sarà al premiazione, domani sera, che vedrà protagonista Sinner. Sarà Andrea Gaudenzi, presiedete dell’ATP, a consegnare alla Volpe Rossa il premio spettante al giocatore che chiude l’anno al numero uno del ranking. Anche quello sarà un momento storico, che non farà altro che rafforzare la leggenda di Jannik, affermatosi ormai come il più grande tennista italiano di tutti i tempi. E’ proprio per questa serie di motivi, che Sinner verrà sottoposto ad una prova ulteriore a Torino dove dovrà fare i conti con una pressione inedita anche per lui. Come detto, dopo quel lampo azzurro a Milano nel 2019, Jan non ha mai vinto in Italia e quest’anno non ha neanche mai giocato nel Belpaese; con De Minaur sarà un esordio davanti al pubblico italiano che gli chiede nient’altro che il successo, sia questa sera che nel torneo. Da queste richieste Sinner non sembra spaventato, anzi conoscendolo ne sarà addirittura galvanizzato e lo ha dimostrato in questi giorni di avvicinamento al torneo: “La pressione è un privilegio” ha affermato riprendendo le parole di Billie Jean King incise su una targa dell’Arthur Ashe newyorkese. Dall’Italia all’azzurro il passo sarà poi breve: al termine delle Finals lui e l’Italtenns si sposteranno a Malaga per difendere la Coppa Davis. La vittoria dell’insalatiera fu il vero incipit dei suoi dodici mesi straordinari e adesso gli viene chiesto di portare l’Italia ad un’impresa ancor più grande rispetto quella del 2023. Vincere è difficile, ma lo è ancor di più ripetersi, in Davis non succede da undici anni (Repubblica Ceca nel 2012 e 2013), ma ricordiamoci che Sinner ha una promessa da mantenere: trionfare insieme a Matteo Berrettini che lo scorso anno venne fermato da un infortunio. Dalle Finals alla Davis l’attesa è per un eventuale confronto con Alcaraz, potrebbero ritrovarsi in Finale a Torino e a Malaga per un altro straordinario capitolo della loro saga. Per il momento i colori rossoneri cari a Jannik hanno vinto sul campo da calcio contro i blancos del Real Madrid a cui Carlitos ha giurato fedeltà calcistica, noi ci auguriamo che Leao, Reijnders e Fonseca possano essere di ispirazione per il nostro numero uno pronto a godersi finalmente il calore del pubblico italiano.

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