Home ISTITUZIONI E POLITICA Atreju 2024: “La via italiana” tra riflessioni ed azioni.

Atreju 2024: “La via italiana” tra riflessioni ed azioni.

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La manifestazione Atreju 2024, organizzata da Fratelli d’Italia, si è svolta dall’8 al 15 dicembre al Circo Massimo di Roma. L’evento, incentrato sul tema “La via italiana”, ha rappresentato un’importante occasione di dialogo politico e culturale, con la partecipazione di ospiti italiani e internazionali, chiudendosi con l’intervento della premier Giorgia Meloni.

Aspetti principali:

1. Discorso di chiusura di Giorgia Meloni:

La premier ha riaffermato la volontà di portare avanti le riforme fino al termine della legislatura e ha definito l’Italia un modello politico e sociale. Ha inoltre difeso le politiche del suo governo, in particolare sull’economia e la gestione dei flussi migratori. 

2. Partecipazione internazionale:

Tra gli ospiti spiccavano il presidente argentino Javier Milei e il primo ministro libanese Najib Mikati, che hanno affrontato questioni di geopolitica ed economia globale. Si è discusso anche di migrazioni con la partecipazione di ministri dell’Interno di diversi Paesi.

3. Dibattito interno e temi chiave:

Temi come autonomia differenziata, premierato, riforme istituzionali e rilancio economico sono stati affrontati da membri del governo e leader politici. Presenti esponenti dell’opposizione come Giuseppe Conte e Carlo Calenda. 

4. Spazio a cultura e tradizione:

L’evento ha ospitato spettacoli, incontri culturali e un villaggio natalizio. Sono stati assegnati riconoscimenti a figure di spicco come l’atleta paralimpica Kimia Yousofi e l’attivista Olivia Maurel. 

Atreju 2024 ha, così, confermato il suo ruolo di vetrina per la destra italiana e di piattaforma di confronto su temi politici e sociali. L’ultimo giorno ha visto il discorso conclusivo di Giorgia Meloni, che ha affrontato vari temi politici, economici e sociali, tracciando un bilancio del suo governo e annunciando obiettivi futuri.

Punti salienti del discorso di Meloni:

1. Compattezza della maggioranza: Meloni ha ribadito che il governo è stabile e unito, sottolineando che il 2025 sarà l’anno delle riforme, con priorità su premierato, autonomia differenziata, giustizia e fisco.

2. Risultati economici: Ha rivendicato la creazione di quasi un milione di posti di lavoro in due anni, sostenendo che il leader storico del centrodestra, Silvio Berlusconi, ne sarebbe fiero. Ha risposto alle critiche sulle pensioni minime, spiegando che sono aumentate più significativamente rispetto ai governi precedenti.

3. Sanità e attacchi all’opposizione: Ha criticato la segretaria del PD Elly Schlein, definendo infondate le accuse sulla gestione sanitaria, e rivendicato lo stanziamento più alto di sempre per la sanità. Ha ironizzato sulle critiche ricevute, affermando che “serve la calcolatrice alla Schlein”.

4. Immigrazione e Albania: Ha difeso il protocollo con l’Albania, definendolo un deterrente cruciale contro i trafficanti di esseri umani. Ha garantito che il progetto funzionerà, a costo di un impegno personale costante.

5. Attacco ai sindacati: Meloni ha criticato il segretario della CGIL, Maurizio Landini, accusandolo di toni eccessivi e di strumentalizzare gli scioperi per fini politici anziché per i lavoratori.

6. Politica internazionale: Ha annunciato le sue dimissioni dalla presidenza del gruppo europeo dei Conservatori e Riformisti (ECR), sostenendo la candidatura dell’ex premier polacco Mateusz Morawiecki. Ha inoltre sottolineato il protagonismo dell’Italia sulla scena internazionale.

7. Critiche alla sinistra: Ha attaccato Romano Prodi e la sinistra per aver puntato sul fallimento del governo, sottolineando invece i successi raggiunti, come il calo dello spread e il miglioramento del rating dell’Italia.

Giorgia Meloni ha concluso indossando la felpa dei volontari e cantando l’Inno di Mameli con i ragazzi di Gioventù Nazionale. La manifestazione si è chiusa con il brano “A mano a mano” di Rino Gaetano, tra bandiere tricolori e applausi della platea.

Daniela Salento

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