I terroristi sono arrivati sino in Francia con un attacco vile e barbaro contro la redazione del giornale satirico Charlie Hebdo.
Il giornalista Martin Boudot è sopravvissuto alla decimazione, salendo sul tetto dell’edificio e da lì ha ripreso immagini drammatiche.
Nella sede del settimanale satirico hanno fatto irruzione tre uomini, armati di kalashnikov, compiendo una strage, che si è completata all’esterno con l’uccisione di un poliziotto che aveva provato a sbarrare loro la strada.
Morti, tra gli altri, alcuni dei più noti vignettisti: Wolinski, Tignous, Cabu e il direttore Stephane Charbonnier, detto “Charb” e un agente della sua scorta.
In totale 12 i morti, ma alcuni dei feriti sono molto gravi.
Le grida “Abbiamo vendicato il profeta. Allah è grande”, le tante minacce ricevute dal giornale, il precedente attacco, alla vecchia sede, nel novembre 2011. Tutto porta verso la matrice islamica di quest’atto immediatamente condannato da tutti i leader politici in Francia, Europa e Stati Uniti, ma anche dalle autorità musulmane francesi.