Uno, prima di mettere tuo figlio a letto, chiedigli qual e’ il cibo che ama di piu’. Due, chiedigli cosa cucinerebbe se avesse tutti gli ingredienti e gli utensili a disposizione. Tre, impara a conoscere da dove provengono i cibi. Quattro, scopri se c’e’ un mercato contadino vicino a casa o vai al supermercato con tuo figlio per mostrargli i colori e gli odori dei cibi e poi decidete insieme quali comprare. Cinque, coinvolgilo nella preparazione dei cibi, magari iniziando con un piccolo lavoro che e’ in grado di fare, come lavare la verdura o mescolare gli ingredienti in una zuppiera. Sei, fai in modo che i pranzi in famiglia siano senza tv e cellulari, per poter parlare di come avete passato la giornata. Sono i consigli (pubblicati in un blog) di Deborah French per avvicinare i bambini disabili alla cucina. Insegnante di cucina e madre di 4 bambini, di cui uno con autismo e una con sindrome di Down, French ha scritto“The Cookbook for children with special needs”, un libro illustrato che insegna ai bambini con bisogni speciali le basi della preparazione dei cibi, a mangiare in modo sano e a sviluppare abilita’ in cucina. “Trascorrere poco tempo in cucina ha effetti sullo sviluppo fisico e mentale dei bambini – scrive French – mentre secondo uno studio realizzato nel 2012 dall’Universita’ dell’Alberta in Canada, i bambini che cucinano sono piu’ affamati di cibo sano, con effetti positivi sulla salute, sullo sviluppo dei muscoli e delle ossa, sulla capacita’ di apprendimento e autostima”.