Dopo la bellezza di ben dodici anni il Bayern Monaco torna sul tetto d’Europa in una finale tutta tedesca con il Borussia Dortmund.
Nel meraviglioso palcoscenico di Wembley i bavaresi trovano la loro quinta “coppa dalle grande orecchie” dopo la delusione del 2010 contro l’Inter di Mourinho e quella dello scorso anno ,maturata ai calci di rigore, ad opera del Chelsea proprio all’Allianz Arena.
A risolvere una contesa in sostanziale equilibrio per novanta minuti è stato proprio Arjen Robben che si lascia alle spalle l’etichetta di “perdente di successo” beffando il Dortmund a pochi minuti dai tempi supplementari e facendosi cosi perdonare l’errore dal dischetto della scorsa finale. L’altra faccia della medaglia rappresenta un Borussia che esce a testa altissima da questa Champions League vissuta fin dall’inizio da protagonista.
Gli uomini di Klopp,trascinati da un ispirato Marco Reus, partono alla grande riuscendo ad impegnare Neuer per ben quattro volte nei primi venticinque minuti. Alla mezz’ora primo squillo del Bayern con Mandzukic che si vede deviare sulla traversa un colpo di testa destinato a finire in rete, ed è proprio da questo momento che la partita prende una direzione ben precisa.
I campioni di Germania approfittano delle incertezze difensive dei gialloneri per cercare insistentemente un vantaggio che,dopo un paio di occasioni clamorose, arriva finalmente al sessantesimo, con Robben protagonista di una splendida azione in area avversaria che si conclude con un assist al bacio per il bomber croato Mandzukic che ringrazia ed appoggia in rete l’uno a zero bavarese. Il Borussia continua a crederci e riporta la contesa in equilibrio dopo pochi minuti con Gundogan che trasforma un calcio di rigore concesso da Rizzoli per un’ingenua ginocchiata di Dante a Reus. Negli ultimi venti minuti le squadre tornano a fronteggiarsi duramente e proprio nel momento in cui l’ipotesi tempi supplementari stava per prendere corpo il Bayern passa grazie al tocco preciso di Robben innescato dal solito Ribery. Con questa vittoria l’allenatore uscente Heynckes,portato in trionfo dai suoi giocatori, riesce nel difficilissimo compito di lasciare a Guardiola una squadra che potrà al massimo eguagliare le imprese compiute dall’ex bomber del Moenchengladbach sulla panchina di quella che oggi è la squadra piu forte e temuta al mondo.