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Bioetica: Terapia intensiva “aperta” alle visite dei familiari

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terapieIQ. 25/07/2013 – In data 24 luglio 2013 è stato pubblicato il parere “Terapia intensiva “aperta” alle visite dei familiari” approvato lo scorso 19 luglio all’unanimità dal CNB.

Il Comitato Nazionale per la Bioetica con questo parere curato da Andrea Nicolussi (cell. 3471452420 – andrea.nicolussi@unicatt.it) porta la sua attenzione su un aspetto particolare dell’organizzazione sanitaria, quello delle visiting policies (accompagnamento e visita dei familiari) in Terapia Intensiva: una applicazione, non sempre adeguatamente considerata, del principio del rispetto della persona nei trattamenti sanitari (art. 32, co. 2 cost.). Tale principio implica una presa in carico del paziente, non solo come individuo isolato e come mero corpo da curare, ma come persona con le sue relazioni significative dalle quali non deve essere forzatamente separato aggiungendo solitudine alla già grave condizione di malattia. Inoltre, per questa via si realizza anche un miglioramento della stessa qualità medica delle cure.

Numerosi dati suggeriscono, infatti, che la promozione dell’accesso alla TI per familiari e visitatori non solo non è pericolosa per i pazienti, ma anzi è benefica sia per loro sia per le famiglie. In particolare l’”apertura” della TI non causa un aumento delle infezioni nei pazienti, mentre si riducono in modo statisticamente significativo tanto le complicanze cardio-vascolari quanto gli anxiety score; inoltre, i pazienti presentano indici ormonali di stress significativamente più bassi. Un ulteriore effetto positivo è rappresentato dalla netta riduzione dell’ansia nei familiari. Ad esempio, madri di bambini ricoverati in TI “aperte” hanno indici di stress più contenuti di quelle di bambini nelle TI con “accesso limitato”.

È necessario quindi che l’organizzazione delle terapie intensive anche in Italia si adegui al modello della “terapia intensiva aperta”, recuperando il divario rispetto ad altri Paesi in Europa e in America che già da tempo si sono orientati con successo in questa direzione. Il parere chiarisce peraltro che TI “aperta” non significa affatto TI “senza regole”, ed è utile e necessaria una disciplina che permetta di organizzare le aperture in modo da salvaguardare anche gli altri valori in gioco. Il parere pone quindi in evidenza anche il problema delle norme di condotta che gli stessi visitatori debbono rispettare per mantenere ordinato, rispettoso dei luoghi e delle persone e proficuo l’accesso agli ospedali e alle terapie intensive in particolare.

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