Si sentono dei rumori provenienti da fuori, stanno passando a raccogliere i rifiuti e questo mi riporta con la mente al passato, ossia a quando non si era ancora attuata la nostra “civilizzazione” e la raccolta dell’immondizia avveniva porta a porta, a quando cioè tutto era in ragione del’antico adagio equazionale “monnezza uguale ricchezza”.
Mio nonno Alfredo, vissuto a cavaliere dei due secoli ‘ 800 e ‘ 900 mandava a chiedere casale per casale, con i carretti trainati dai cavalli se per favore potevano ritirare l’immondizia prodotta in famiglia. Gia, avete capito bene, allora la raccolta dei rifiuti solidi urbani avveniva porta a porta e si chiedeva per favore, inutile dire che il servizio era assolutamente gratuito per la popolazione.
L’omino con il camiciotto marrone e armato con un sacco di juta bussava ad ogni porta e raccoglieva il tutto, ultimato il giro, i carretti tornavano al podere di nonno Alfredo e si procedeva a scaricare il ricco bottino.
A quel punto entravano in azione i “capatori” uomini e donne che rovistavano tra i rifiuti differenziandoli in base alla loro natura merceologica, che venivano stipati e successivamente impacchettati per essere poi rivenduti a chi li acquistava per il riutilizzo.
A nonno restava l’umido che veniva utilizzato come concime fertilizzante dei campi o come alimento per maiali e galline, e cosi dei rifiuti non restava nulla e grazie a ciò molte famiglie vivevano dignitosamente ma soprattutto niente inquinati e pericolose discariche.
Sara’ grazie alle discariche che riusciremo ad inquinare l’intero territorio che dovremo lasciare ai nostri figli, a volte mi soffermo a pensare e temere che forse per andare avanti, si dovra’ tutti tornare indietro, ma speriamo non li dove alberga il ricordo di una guerra scellerata, pertanto non dobbiamo abbandonare i nostri figli a vivere questo sfacelo e continuare a lottare per loro,ho finito il mio caffè e vi lascio alla lettura di un mio pensiero.
QUANNO UN BAMBINO NASCE
NUN SA COME FINISCE
MA FINTANTO CHE QUA STAMO
ARIPROVAMO A PIASSE ‘PE MANO
LA SINDROME DELL’ABBANDONO
S’E’ FATTA LEGGE E IMPERA SUR TRONO
STAMO ATTENTI NOI ANCORA SANI
POTEMO EVITA’ DE FA LA FINE DEI CANI.
Afettuosamente Mario Brozzi