Buon pomeriggio gente mia che pensate, il componimento di oggi potete considerarlo una semplice riflessione. noi siamo come le cellule del nostro corpo, ognuna delle quali senza rivendicazione alcuna, svolge la sua opera, poiché nel nostro corpo non ci si approccia sull’importanza dell’una o dell’altra cellula, in quanto ognuna diventa fondamento insieme all’altra. Dunque all’interno della collettivita’ ognuno di noi e’ importante e non dobbiamo per forza seguire qualcuno che promette ma non mantiene, ma continuare a lottare per la comune unione.
SO’ IN TANTI C’ARITENGHENO.
CHE NELL’ATTUALE MONNO.
TE C’ARITROVI A VIVE ‘NTORNO.
CHE COME VANNO VENGHENO.
SE PURO LI CHIAMI MICA SENTENO.
PRESI A NOTA’ DIETRO AR PRIMO TONNO.
ABBRACCICATI DRENTO ‘O STESSO SONNO,.
CHE MANCO FAME E SERCIATE PIU’ LI SVEJENO.
VAGANO IN CERCA DE LA DIREZIONE
CHE QUARCHE FARSO BOIA JA PROMESSO.
NUN ARICONOSCONO ER VERSO GIUSTO DE LA COMUNE UNIONE.
ARICORDETE FRATE’, CRISTO CO’ SE’ C’HA PORTATO.
E SENZA GIUDICA’ AR SUO FIANCO C’HA MESSO.
GNENTE A VEDE’ CO’ CHI TE C’HA SOLO MANNATO.
Affettuosamente Mario Brozzi
E come sempre: complimenti al Dott. mario!
Io invece oggi vi dedico questa poesia….anzi la dedico a mia madre in particolare…
“A litigà co mamma ce rimetto io”
Stavo a dormì tranquilla,
poi er telefono ha squillato:
sento mi madre che me strilla
e io de rimanno j’ho urlato!
C’ho lo stomaco come n’anguilla
che nelle viscere ha sguazzato
S’è dilatata la pupilla:
mò pure l’occhio s’è INCAZZATO!
Allora analizzo ‘sta sfuriata:
sicuro ce l’avrà ‘na motivazione
ma cor cervello deve trovà un compromesso!
A famme avvelenà ce s’è dedicata
e mo m’aritrovo cò ‘na grande agitazione:
cor mar de panza sò io che c’ho rimesso!