Ma voi lettori siete tantissimi, pertanto il messaggio non è univoco, ma pluralizzato da ognuno di voi, lo scrittore costruisce con le proprie mani il muro in cui si racchiude con la speranza di trovare un suo simile dentro quel muro, qualcuno da abbracciare e se non lo trova dentro, egli da’ una sbirciatina fuori dall’unica uscita del muro, verso il resto del mondo.
E’ con le parole che uno scrittore vince le paure, le difficoltà, le delusioni, le incomprensioni e le sconfitte interiori ed è tra “le pieghe delle parole” come dice la mia amica di sempre, che ritrova se stesso, ma SOLO nel momento in cui sa che un altro essere lo sta leggendo, allora sente forte quell’abbraccio, fino a non sentirsi più solo. vi lascio alla lettura del mio sonetto quotidiano augurandovi buona lettura e sperando di trovare moltissimi abbracci.
SCRITTORE O SCRIVANO?
‘NO SCRITTORE E’ SEMPRE UN MEZZO MATTO
CHE IN SOLITUDINE SE CONSUMA LE ORE
SCRIVENNO SOLO A ‘N’AMICO CHE E’ ER CORE
CO’ ‘NA SPERANZA: D’ESSE CORTO SUR FATTO!
MANEGGIA LE PAROLE COME UN SEMINATORE
AMANNO DA PADRE ER SEME ADATTO
SENZA MANCO PENZA’ DE RICCOJE ER MATTO
PERCHE’ E’ N’OMO SENZA PAURA, TUTTO CORE
OGNI PAROLA O FRASE DIVENTA ‘N’EMOZZIONE
E CE PASSEGGIA INSIEME COME TRA LA BELLA GENTE
VINCENNO COSI LA SOLITUDINE CO’ LA SODDISFAZZIONE
E PE’ OGNUNO DE COLORO A CUI E’ PIACIUTO
QUER MAZZO DE PAROLE CHE FA’ SBOCCIA’ LA MENTE
PO’ CANCELLA’ ALL’ANTRO UN NOME AMARO: SCONOSCIUTO!
Affettuosamente Mario Brozzi