Sò di rappresentare per loro una grande cura antidepressiva e non vi rinuncio neanch’io, ho imparato a mie spese che la vita non va consumata correndo e i problemi non si risolvono nascondendoli, bisogna parlarne e molte volte loro, i miei pazienti, lo fanno proprio con me.
L’altro giorno, mentre facevo la terapia ad un mio amico ci siamo messi a ricordare come siamo cresciuti e del primo insegnamento che ci hanno impartito: il sacrificio.
Ma era un sacrifico costantemente dedicato ai propri figli, quello che facciamo tutti noi oggi e mai, osservandoli ci viene da pensare che anche un solo loro gesto, possa essere espressione di egoismo, escluso quello naturale e fisiologico che ci fa sentire i nostri figli come “nostri”, ma che fa scaturire in noi genitori l’umana compassione, anche per i figli degli altri.Scrivo ciò riferendomi sempre ai giovani superstiti che sono sbarcati in Italia e a quelli che non ce l’hanno fatta, da qui nasce un sonetto di cui voglio farvi dono.
‘A NOVA LEGGE
INTANTO CH’ER NOSTRO PARLAMENTO
SE CONSURTA SU DE ‘NA NOVA LEGGE,
PEZZI DE VITA COME TANTE SCHEGGE,
S’ABISSANO IN QUER MARE DE TORMENTO.
QUELLO CHE SENTO DA DI’, NUN REGGE,
SEMPLICI PAROLE PRIVE DE SENTIMENTO
SENZA PAURA ARCUNA DE QUER MOMENTO
D’ARISCOPRI’ CHE NUN ESISTE SOLO ‘NA LEGGE.
ANDO’ E’ FINITA L’UMANA COMPASSIONE?
QUELLA DE CHI SOSTITUI L’IO COR NOI
E DA CUI PRESE VITA ‘STA GENERAZZIONE.
AVVISO QUE’ RANOCCHIE DA LA BOCCA APERTA
CHE VANNO TRAVASANNO ER NOI COR VOI:
“VERA’ PURE PE’ VOI ER GIORNO DE QUA’ SCOPERTA”
Affettuosamente Mario Brozzi