Home Il Territorio il braccialetto che unisce tecnologia e sanità in casi di emergenza/urgenza

il braccialetto che unisce tecnologia e sanità in casi di emergenza/urgenza

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La Segretaria Nazionale della UIL FPL Maria Vittoria Gobbo

La UIL FPL è stata ben contenta di farsi promotrice, insieme all’ACSI del progetto di diffusione di questo braccialetto e della relativa piattaforma.

Strumenti utilissimi per una maggiore consapevolezza nella gestione e nella tutela della propria salute, diventano straordinari nelle situazioni di emergenza. Come è stato puntualmente spiegato, consentono di guadagnare tempo prezioso per mettere in campo l’intervento più appropriato. Tempo che può fare la differenza tra la vita e la morte e per la qualità della vita in caso di sopravvivenza.

Questa si aggiunge ad altre nostre iniziative in tema di prevenzione e tutela della salute, come quella per la diffusione del protocollo di rianimazione BLSD che sta riscuotendo apprezzamento e risultati.

Sono iniziative che la UIL FPL ha deciso con il cuore, pensando ai nostri operatori che si trovano sempre più spesso a lavorare in condizioni di disagio organizzativo e strutturale – quando non in condizioni proibitive – ma anche pensando a tutte le persone che si trovano nel momento di maggiore bisogno e vulnerabilità, quale è quello in cui ci si trova a dover fronteggiare una malattia o un infortunio.

Ma fatte anche per dare concretezza, coerenza ed esempio a ciò che continuiamo a ripetere da tempo: In sanità bisogna tornare ad investire! Dal 2010 ad oggi tra tagli diretti e riduzione delle previsioni di finanziamento mancano all’appello più di 40 miliardi di euro. Una cifra enorme e gli effetti dannosi si sentono tutti. Bisogna cambiare registro.Investire in salute non è un costo, perché produce effetti positivi sul piano umano sociale ed anche economico; investire in sanità può essere un volano formidabile per la ripresa dell’economia e dell’occupazione nel nostro Paese.

Certo bisogna investire bene, evitando sprechi, inefficienze e corruzione, ma dove servono le risorse bisogna metterle. Nel nostro piccolo noi lo facciamo, anche con la diffusione del braccialetto I AM. Certo  è una goccia nel mare, ma il mare in fondo altro non è che l’insieme di tante e tante gocce.

La Segretaria Nazionale della UIL FPL Maria Vittoria Gobbo

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