Si inizia con il settimo album in studio di Lucio Dalla “Com ‘è profondo il mare”, pubblicato nel 1977, un omaggio al grande cantautore e musicista bolognese scomparso, portato in scena da Brunori Sas , che inizia il suo concerto al Tau ( Teatro Auditorium Unical) con una rivisitazione molto curata e ben strutturata di “Com’è profondo il mare”, accompagnato da un ensemble speciale, con le orchestrazioni di Mirko Onofrio, la cui formazione musicale si è basata sullo studio di sassofono e flauto dolce fino alla conoscenza del mondo jazz, in poche parole un compositore, musicista e arrangiatore.
Del cantautore calabrese, meglio conosciuto come Brunori Sas , possiamo dire che ha saputo omaggiare Dalla, sebbene non sia per nulla facile riuscire ad entrare nello spazio emotivo e artistico di un “artista” come Lucio Dalla, ma Dario Brunori è riuscito nell’impresa:vie appena abbozzate, sentimenti sopiti, desiderio di libertà e ribellione , strascichi di memoria, ricerca di sé, dialogo con il tempo, un tempo che sfugge, e quanto più sfugge tanto più si vorrebbe conoscerlo, apprezzarlo e dosarlo.
“Babbo che eri un gran cacciatore di quaglie e di fagiani, caccia via queste mosche che non mi fanno dormire”, una frase estrapolata dal brano “Com’è profondo il mare”, che letta in tutta la sua interezza trasferisce un forte senso di smarrimento, di paura ancestrale,cioè l’identità che vogliamo assumere in relazione ai nostri bisogni intimi, pensieri più o meno positivi e anche rispetto ai destinatari interiori del nostro Io, a volte ci fa stare come in un letto di Procuste:si perde la consapevolezza di urlare al mondo la nostra esistenza, dove la storia che ci riguarda e che raccontiamo è la storia della nostra incapacità di essere quello che vorremmo essere, e l’unico espediente di “vittoria” sta nella profondità del mare, che interroga le nostre coscienze, la nostra stessa capacità di investigare lo strato più recondito del nostro essere, riscoprendo la quiete o la calma apparente.
Dario Brunori continua a rendere magico il suo tour al Tau, in sold out per i due appuntamenti del 13 e 14 Dicembre con altri testi di Lucio Dalla, in particolare”Treno a vela”, “Quale allegria”, “il cucciolo Alfredo”,”Corso Buenos Aires”,” e conclude la prima parte del concerto con “Barcarola”, si tratta di una composizione amara e cruda della realtà , sono gli anni ’70, anni di competizione in tutti i settori, di libertà, di trasgressione e di lotte politiche, per intenderci il limite a cui tendono tutte le storie o i racconti attraversano le ere e il tempo.
Nella seconda parte del concerto , il cantante entra da solo, e munito della sua chitarra si rivolge nuovamente al suo pubblico, con cui ha un rapporto confidenziale e con alcuni anche amicale, forte del fatto di essere nella sua Calabria; il suo nuovo ingresso sul palcoscenico è stato scandito dal testo “Come stai”, dedicato al padre scomparso,seguito da “Il giovane Mario”. Nel frattempo rientra anche la band capitanata da Mirko Onofrio, e insieme a Brunori Sas ripropongono alcuni brani estratti dall’album “ A casa tutto bene”, che ha ricevuto grandi riconoscimenti dalla critica e dal pubblico, nella parte finale, invece, conclude con il testo esemplare “Canzone contro la paura” e “La verità”, effetto di un’attenzione verso il senso della libertà e del tempo, in modo tale da poter narrare la vita e le sue melodie.
a cura di Matteo Spagnuolo