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Camera Commercio Italo-Russa – 50° Anniversario Fondazione.

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Clerici, Presidente Assoedilizia

Camera Commercio Italo-Russa – 50° Anniversario Fondazione – Milano, Cinquantenario, Volume celebrativo – Istituto Europa Asia

Istituto Europa Asia IEA Europe Asia Institute

Il magnifico volume bilingue “50 anni di cooperazione”  traccia la storia dell’interscambio tra i due Paesi

CAMBIANO I REGIMI, RIMANE L’AMICIZIA TRA I POPOLI

Edito dalla Camera di Commercio Italo-Russa presieduta da Rosario Alessandrello. I messaggi dei presidenti Giorgio Napolitano e Vladimir Putin. Colombo Clerici: “Da secoli la Russia guarda all’Occidente quale partner naturale”

“Nel corso del tempo cambiano i regimi, cambiano i governanti, ma i rapporti tra Italia e Russia – ad eccezione di particolari momenti storici – si sono mantenuti solidi e costanti, basati sull’amicizia dei due popoli, sul comune patrimonio culturale, sullo spirito di partecipazione e solidarietà”.

Con queste parole il presidente della Camera di Commercio Italo-Russa Rosario Alessandrello ha presentato il magnifico volume bilingue “50 anni di cooperazione” edito in occasione del 50° anniversario della nascita della Camera, solennemente celebrato a Mosca lo scorso maggio.

Nell’occasione inviati calorosi messaggi dal presidente della Repubblica Italiana e dal presidente della Federazione Russa Vladimir Putin.

Il presidente di Assoedilizia e dell’Istituto Europa Asia Achille Colombo Clerici ha commentato: “Con il grande vicino d’Europa è auspicabile un ulteriore rafforzamento dei rapporti per ragioni logiche – ad esempio l’integrazione delle due economie – ed anche per le affinità tra i popoli italiano e russo. Dai tempi di Pietro il Grande la Russia ha guardato all’Occidente quale partner – chi non ricorda Charles De Gaulle e la sua celebre frase “un’Europa dall’Atlantico agli Urali”? –  nonostante ideologie e politiche che, temporaneamente, possono interrompere tale processo”.

Come si legge nel libro, la storia dell’interscambio italo-russo comincia alla fine dell’800 in Crimea dove una comunità di agricoltori siciliani (per singolare coincidenza anche l’attuale presidente della Camera è siciliano) aveva importato alberi di aranci, limoni e mandarini. Lo scambio raggiunse un livello notevole, tanto che nel 1904 venne fondata una organizzazione mista tra gli esportatori di prodotti prevalentemente agricoli dei rispettivi Paesi.

Molti anni dopo furono i circoli d’affari italiani ed alcuni enti per il commercio estero dell’Urss a volere la costituzione della Camera di Commercio Italo-Sovietica. L’idea si concretizzò nel 1963 quando l’allora Presidente del Consiglio dell’Urss, A.N. Kosygin, a Genova per la prima grande esposizione sovietica del dopoguerra, ne parlò con Vittorio Valletta e Franco Marinotti, che ne divenne poi primo Presidente. Il gruppo dei soci fondatori era costituito, per parte italiana, da Fiat – che costruì la più grande fabbrica di automobili, Togliattigrad –  Snia, Montecatini, Edison, Pirelli, Olivetti, Eni, per citare solo alcune tra le aziende più importanti .
La Camera aprì nel 1972 il proprio ufficio di rappresentanza a Mosca, che fu inaugurato dall’allora presidente del Consiglio italiano, Giulio Andreotti. Seguirono gli accordi con il Comitato per la Scienza e la Tecnica e con l’Accademia delle Scienze.

Oggi l’interscambio con la Russia ha superato i 50 miliardi di dollari e l’Italia è il secondo esportatore europeo con 10,8 mld di euro, superando la Cina.

da sin.‎Console Russo Alexander Nurizade, Roi Alessandrello, Achille Colombo Clerici
da sin.‎Console Russo Alexander Nurizade, Roi Alessandrello, Achille Colombo Clerici

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