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AMICI DI MILANO
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Celebrato il trentennale della Fondazione Pietro Bembo nella casa del Manzoni a Milano
Promossa dalla Fondazione Pietro Bembo, cui trent’anni fa hanno dato vita alcuni insigni uomini di cultura, e patrocinata da Fondazione Cariplo, Casa del Manzoni e Guanda Editore, si e’ tenuta, nel salone della casa del Manzoni in piazza Belgiojoso a Milano, la celebrazione del trentesimo anniversario
della fondazione stessa; un momento di riconoscimento dell’ importante patrimonio culturale nella stessa racchiuso.
Conversazione sul tema ” Come nasce una collana di Classici”.
Invitati a dibattere Angelo Stella, Luigi Brioschi ( pres. di Guanda editore ), Alfredo Stussi, Direttore della Biblioteca di scrittori italiani (Collana di Guanda Editore), Vittorio Formentin, Armando Torno.
Anna Nogara ha letto alcuni brani tratti dalle opere di Alessandro Manzoni.
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La Biblioteca di Scrittori Italiani promossa dalla Fondazione Pietro Bembo e pubblicata dalla casa editrice Guanda fu fondata nel 1987 da Dante Isella, Giorgio Manganelli e Mario Spagnol. Nel corso degli anni ne sono stati i direttori Dante Isella, Giorgio Manganelli, Giovanni Pozzi, Pier Vincenzo Mengaldo e Alfredo Stussi.
La collana pubblica opere di scrittori che costituiscono un importante patrimonio della nostra cultura letteraria. E’ attualmente sostenuta dalla Fondazione Cariplo.
Nel corso degli anni la “Biblioteca” ha pubblicato cinquantadue titoli per un totale di sessantadue volumi, che coprono un vasto periodo storico della nostra letteratura che va dal Duecento al Novecento. Dal Milione di Marco Polo a La novella del grasso legnaiuolo, alla Nuova cronica di Giovanni Villani, dalle Lettere disperse di Petrarca al Teatro comico e alle Lettere dell’Aretino, e molte altre opere fino alla più recente: I Canti Greci di Niccolò Tommaseo.
Ammirati da Pier Paolo Pasolini come una delle più belle opere della letteratura italiana del pieno Ottocento e amati senza riserve da poeti come Giovanni Pascoli e Gabriele d’Annunzio, i Canti Greci di Niccolò Tommaseo intesero esprimere la freschezza della poesia autenticamente popolare, perseguendo un progetto culturale che fu senza dubbio uno dei più intensamente romantici della nostra letteratura. Lo scrittore dalmata compose un libro che ordinava e riorganizzava in quattro ampie parti (l’Amore, la famiglia, la Morte, Dio) la raccolta di “Chants populaires de la Grece moderne” pubblicata a Parigi da Claude Fauriel nel 1824-1825, arricchendola però di nuovi canti e di traduzioni straordinariamente suggestive, in cui la cultura raffinata si incontra e si fonde con i versi della tradizione. L’ edizione, corredata dal puntuale commento di Elena Maiolini e da un ricco apparato di indici, riproduce fedelmente l’unica curata da Tommaseo, pubblicata a Venezia nel 1842 quale terzo volume dei “Canti popolari toscani corsi illirici greci”. Ripercorrendo e sottolineando i contorni di un’irripetibile combinazione di tradizioni linguistiche e culturali dell’Europa mediterranea, i Canti popolari di Tommaseo si presentano dunque come la migliore e più completa risposta del loro autore al programma letterario e civile annunciato l’anno precedente, con la pubblicazione delle Scintille: ravvivare una cultura stanca e sazia, promuovendo la conoscenza affettuosa dei popoli mediterranei attraverso un riconoscimento reciproco e una collaborazione tra italiani (corsi inclusi), greci e slavomeridionali.