Oggi 8 novembre, c’erano in piazza a Roma, secondo le stime degli organizzatori, 100.000 persone convocate per la grande manfestazione degli statali proclamata dai sindacati, tutti uniti, Cgil, Cisl e Uil per chiedere a gran voce lo sblocco del contratto.
“Continueremo la mobilitazione fino allo sciopero”: a Roma la manifestazione nazionale degli statali che da piazza della Repubblica ha portato i lavoratori fino a piazza del Popolo. Lo slogan principale è stato #Pubblico6tu.
Il segretario generale della Uil-Fpl, Giovanni Torluccio, ha detto che “molto probabilmente la piazza ci suggerirà lo sciopero generale”.
“Una risposta così massiccia erano anni che non la vedevamo”, dice Rossana Dettori (Fp-Cgil).
“Oggi è stato sconfitto il disegno di isolare il pubblico impiego perché qui in piazza sono presenti rappresentanze di lavoratori di altre categorie e dei pensionati”, ha dichiarato sul Palco il Segretario Generale Aggiunto della Uil Carmelo Barbagallo. Ed ancora: “La campagna di denigrazione dei lavoratori del pubblico impiego èservita a far diminuire il numero degli occupati e a ridurre, così, i servizi ai cittadini. In questi anni di mancati rinnovi contrattuali sono stati sottratti 17 miliardi di euro agli stipendi di questi lavoratori: hanno cercato di togliere dignitàal lavoro pubblico. Noi non ci stiamo più. Accettiamo la sfida di Renzi e siamo pronti a fare i sindacalisti cosìcome ci ha chiesto il premier. E allora, poichélo Stato, il peggior datore di lavoro, non ha rinnovato i contratti ai propri dipendenti, per ottenere questo risultato, ora faremo lo sciopero generale e lo faremo non solo per i lavoratori del pubblico, ma per tutti coloro che, anche nel privato, sono senza contratto. Noi vogliamo davvero far cambiare verso al Paese e cercheremo di farlo insieme. Decideremo con CGIL e CISL le iniziative da mettere in campo nelle prossime settimane.”