Dopo settimane di annunci clamorosi, intere pagine sulla stampa, volantini distribuiti in modo massiccio (e non autorizzato) nei bar della città, locandine affisse (sempre abusivamente) su tutte le plance comunali. Dopo le adesioni ufficiali del consigliere capogruppo del PdL Luciano Ridolfi (il consigliere più votato di Cerveteri… ci si aspetta abbia un grande seguito), di esponenti di spicco del PD locale e di presidenti di sedicenti comitati come Maurizio Rossi, Bruna Di Berardino e Luigino Bucchi. Dopo le prime pagine dei giornali locali (La Voce e L’Ortica), l’intasamento ossessivo dei social network e le parole di sostegno di Toni Moretti. Dopo la dichiarazione presentata alle Autorità dagli organizzatori che stimavano la presenza di circa 200 persone. Dopo il martellante sbandierare e gridare “Pascucci Vattene”, con la smodata ambizione di emulare forse un V-Day di grillina memoria.
Dopo tutto questo è finalmente arrivato il 5 ottobre. Ore 11:00: piazza Risorgimento è deserta. Ci sono molte meno persone di un sabato abituale, anche se l’aria è fresca e piacevole, piove appena, di quella pioggerellina sotto la quale è dolce passeggiare. Aspetto. Ore 11:20, la piazza adesso conta circa 20 persone. In Italia, si sa, siamo tutti ritardatari, per questo non demordo. Sono le 11:42 e siamo sempre a quota 20, forse 25.
Non mi voglio scoraggiare e rimango di vedetta fino alle 12:00: adesso le persone sono meno di 10 e capiscono che è ora di andare a casa. La piazza si spoglia dei “manifestanti” (anche piuttosto silenziosi, devo dire) e inizia di nuovo la vita ordinaria. In piazza Risorgimento ora che la manifestazione è finita, c’è molta più gente. C’è stata meno di 1 persona ogni 1.000 abitanti. Probabilmente gli organizzatori (ancora rimasti anonimi) triplicheranno o forse quadruplicheranno i dati ufficiali. Diranno che è stata colpa del maltempo (eppure, quando in piazza a manifestare ci andiamo noi, non ci scoraggia neppure la grandine, il gelo o il caldo torrenziale). Ci diranno che si sono contate ADDIRITTURA 40/50 persone, arrivate per cacciare via la nostra Amministrazione. L’Amministrazione votata dai cittadini di Cerveteri, la stessa che ha vinto le elezioni dello scorso anno con la percentuale più alta mai riscontrata nella storia della nostra città.
Questa manifestazione non ci ha mai preoccupato, neppure per un istante. Chi pensava che nel frattempo avessi riunito le forze politiche della Maggioranza ESSERCI per comunicare le mie dimissioni, sarà rimasto deluso.
Perché le forze sane di Cerveteri, le associazioni e anche alcune delle forze politiche di opposizione, hanno da subito preso le distanze. Chissà se la stampa locale darà lo stesso risalto e le stesse prime pagine al flop di questa iniziativa, dopo aver pubblicato pagine e pagine di annunci. Chissà se leggeremo a titoli cubitali “VATTENE DAY: PIAZZA DESERTA”.
Intanto noi continuiamo a lavorare, come abbiamo sempre fatto. Ma a una cosa è servita questa giornata. In questi giorni ho ricevuto centinaia (diverse centinaia) di email, di parole e di messaggi di solidarietà e stima. Messaggi che ci incitavano a non mollare, a “non curarci di loro” e andare avanti per la nostra strada.
Amministrare una città è molto difficile. E ancora di più in questo momento storico. Lo sappiamo noi per primi, che incontriamo i cittadini ogni giorno negli Uffici e nelle piazze. I problemi da risolvere sono ancora tantissimi e le critiche, quando sono costruttive, ci piacciono perché ci fanno crescere. Ma il sostegno della gente è fondamentale, perché ci da la carica e sprona a fare sempre di più, a fare ancora meglio. Anche quella piazza vuota ci da energia, ci ricorda che siamo sulla strada giusta. Quindi grazie, grazie a tutti. Vi aspettiamo il 5 ottobre del prossimo anno!