“Bisogna difendere le funzioni che servono alle comunità locali e le professionalità necessarie ad assicurarle. E non gli orticelli dei presidenti, degli assessori, degli incarichi a dirigenti esterni e dei 15mila consulenti chiamati dalle amministrazioni provinciali” attaccano i segretari di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl.
“Dobbiamo costruire insieme una nuova architettura delle amministrazioni locali: con meno livelli, meno sovrapposizioni di funzioni, meno costi della politica”, proseguono i sindacalisti. “Prima che dagli enti bisogna partire dai bisogni dei cittadini, delle imprese e delle comunità. E su questi disegnare la rete territoriale dei servizi. A partire dal concetto di area vasta, che può garantire economie di scala e qualità delle prestazioni”.
“Per questo invitiamo il presidente Saitta a sostenere la nostra idea di una cabina di regia nazionale sul riordino di Province, Comuni e Città Metropolitane. Idea sulla quale c’è già un impegno preciso del ministro per gli Affari regionali e le autonomie”, concludono Dettori, Faverin e Torluccio. “Non serve l’arroccamento corporativo, ma tavoli di confronto per governare i processi di riorganizzazione: garantendo più qualità dei servizi, più investimento nelle competenze, più percorsi di stabilizzazione per i precari, più reinternalizzaizone dei servizi oggi affidati alle società in house. E questo nell’interesse proprio di quei cittadini e di quei lavoratori che il presidente dell’Upi dice di voler difendere”.