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Chi è in zona gialla ed arancione?

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Con il consueto monitoraggio settimanale del venerdì di Iss e Ministero della Salute, ecco i cambiamenti di colore delle regioni in base all’andamento dei contagi: Campania, Emilia Romagna e Molise passano in zona arancione. A queste misure vengono affiancate, soprattutto a causa dei timori sulla diffusione delle varianti del virus, zone rosse locali, come già accaduto in alcune regioni nelle scorse settimane

Secondo il nuovo monitoraggio Iss, nel periodo 27 gennaio-9 febbraio, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,99 (range 0,95- 1,07), in crescita rispetto alla settimana precedente e con un limite superiore che comprende l’1. Dati che confermano l’ampia diffusione del virus nel Paese, aggravata dalla presenza ormai accertata delle varianti, sulle quali è cominciata l’indagine dell’Istituto superiore di sanità

Le regioni che passano  in zona arancione da domenica 21 febbraio, a causa del peggioramento dei dati sui contagi sono Campania, Emilia Romagna e Molise

Per queste regioni, il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia, firmerà una nuova ordinanza

L’Umbria e l’Alto Adige rimangono arancioni. Tuttavia i governatori hanno autonomamente innalzato il livello di allerta al rosso per determinate aree dei loro territori

La Regione Umbria ha prorogato fino al 28 febbraio la cosiddetta “zona rossa rafforzata” per la provincia di Perugia e per il comune di San Venanzo, in quella di Terni. Amelia torna invece “arancione” come rimane il resto del territorio non compreso nel provvedimento più restrittivo. Lo prevede un’ordinanza di Palazzo Donini

Lombardia Lazio invece rimangonoin zona gialla

Al momento sono già in zona arancione Abruzzo, Liguria, Toscana, Provincia autonoma di Trento, provincia di Bolzano e Umbria

La situazione in Abruzzo, però, dove ci sono già le province di Pescara e Chieti in zona rossa, preoccupa

L’Abruzzo il 17 febbraio ha registrato il record di ricoverati degli ultimi due mesi 

Sfuma per il momento per la Valle d’Aosta il passaggio in zona bianca.  La classificazione complessiva di rischio della regione alpina – attualmente in zona gialla – è infatti moderata (la zona bianca richiede quella bassa, in base al Dpcm del 14 gennaio) e i casi registrati ogni 100.000 abitanti sono 50,39 (per la zona bianca avrebbero dovuto essere inferiori ai 50, come avvenuto nelle due settimane precedenti). E’ inoltre in crescita l’indice di contagio Rt, a 0,92 (era 0,77 il 12 febbraio scorso).

Con il passaggio in zona bianca decadrebbero divieti e chiusure (palestre, cinema, teatri) oltre che l’efficacia del Dpcm che blocca lo sci amatoriale fino al 5 marzo. Ma al momento nessuna regione italiana ha i parametri per rientrarvi

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