Home GoalSet&Match Ciclismo, l’arcobaleno dopo la pioggia: Lorenzo Finn campione del mondo Juniores

Ciclismo, l’arcobaleno dopo la pioggia: Lorenzo Finn campione del mondo Juniores

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Lorenzo Finn

Chi desidera l’arcobaleno deve imparare ad amare la pioggia”, la frase di Paulo Coelho è stata interpretata alla lettera da Lorenzo Finn, diciassettenne ligure che ha portato il tricolore al trionfo nella gara in linea juniores dei mondiali di ciclismo a Zurigo. In Svizzera ci si prepara all’evento clou della rassegna iridata 2024, lo scontro Pogacar-Evenepoel-van der Poel, intanto la nazionale italiana è stata protagonista nelle competizioni giovanili e nella cronometro arricchendo un medagliere che ancora una volta si conferma brillante ed in controtendenza con i risultati nazionali della stagione. E’ dal 2019 che la rassegna iridata porta almeno un titolo mondiale in Italia, nel 2023 con Milesi nella cronometro U23, nel 2022 è stata la volta di Vittoria Guazzini (attuale oro olimpico nella madison) nella stessa categoria e ancor prima Elisa Balsamo, Filippo Ganna e i giovani Baroncini, Battistella e Tiberi. Proprio Antonio sarà una delle punte di diamante per la gara Elite di domenica, intanto questo giovane azzurro ha replicato la sua impresa dello Yorkshire, dove nel 2019 vinse la cronometro juniores.

Lorenzo Finn

Ciclismo, Chi è Lorenzo Finn: campione del mondo juniores

Avevano lasciato tanto amaro in bocca quei 6 secondi per i quali Filippo Ganna ha perso la cronometro nei confronti di Remco Evenepoel, che domenica cercherà il poker tra Olimpiadi e Mondiali. Un argento che, accostato al bronzo di Edoardo Affini (in grande spolvero dopo il titolo europeo) ci rendeva orgogliosi dei nostri ciclisti, ma la maglia iridata italiana sembrava sfumare in questo 2024. Nella giornata di ieri oltretutto, quella che era un’importante carta da medaglia come Giulio Pellizzari ha finito undicesimo la prova in linea under 23 (vinta dal tedesco Behrens). “E poi all’improvviso, sei arrivata tu” per dirla con Max Pezzali, la vittoria di Lorenzo Finn nella gara in linea juniores. Un successo inatteso, perchè i favoriti erano altri, insperato anche per l’andamento della gara con Lorenzo che avrebbe potuto patire le fatiche di un attacco durato 60 km, ma proprio per questo straordinario. Sotto un pioggia battente e una scenografia che avrebbe potuto ispirare Wolfgang Petersen, il regista de La Tempesta Perfetta, Finn ha giocato d’azzardo attaccando prima a 60 km dalla conclusione e poi forzando in discesa ed inducendo il suo avversario all’errore sulle strade viscide e scivolose della Svizzera. Dopo un primo tentativo in solitario era stato raggiunto da tre favoriti: Philipsen (già campione in questa specialità a Glasgow) Alvarez e Grindley. L’inglese si è staccato per primo sulla Zurichbergstrassen, poi l’accelerazione del danese ha rischiato di sfiancare gli altri due, ma a quel punto è stato bravo Finn a restare incollato alla sua ruota e anzi aggredirlo sulla discesa dove il campione uscente è rovinato a terra, tradito da un asfalto scivoloso come il ghiaccio per via della pioggia incessante. Il ligure ha poi stroncato la resistenza di Alvarez su quella che è sembrata essere la sua salita preferita (sempre qui aveva completato il primo attacco a 60 km dall’arrivo). Inutile dire che per il ragazzo nato il 19 dicembre 2006 si tratta della vittoria più importante della sua giovane carriera, ma il mondo del grande ciclismo aveva iniziato a mettere gli occhi su di lui da prima dei mondiali a Zurigo, tant’è che un colosso come la Red Bull Bora ha deciso di ingaggiarlo e di renderlo uno dei fiori all’occhiello della Grenke, il vivaio dove si allevano i nuovi Roglic. Abbiamo già detto del successo di categoria di Tiberi, ma per trovare un azzurro che lo ha anticipato nella sua stessa prova bisonga tornare indietro di 17 anni, a quando Diego Ulissi vinse la gara in linea nel 2006 e nel 2007 (tripletta italiana con Ratto e Favilli). “Ha fatto un capolavoro, mi ricorda la maniera in cui si era imposto Remco Evenepoel” ha dichiarato il toscano e non è un paragone fine a se stesso considerando che nello stesso albo d’oro figurano, oltre all’attuale oro olimpico, anche Jasper Stuyven, Matej Mohoric (entrambi vincitori della Sanremo) e soprattutto Mathieu Van der Poel. “Non l’avevo programmato, ma è stata la milgior giornata della mia carriera” ha dichiarato con indosso la maglia iridata; speriamo per lui e per il nostro ciclismo che di giorni come questo ce ne siano molti altri.

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