Comunicato Stampa di Donato Robilotta
Coordinatore dei Socialisti Riformisti, già Consigliere Regionale
Le richieste incessanti del Pd della Provincia di Roma di avere il vice della istituita Città Metropolitana denotano come siano forti le preoccupazioni che il nuovo ente sia a trazione romano-centrica, al di là delle intenzioni del Sindaco di Roma che per legge diventa automaticamente anche sindaco del nuovo ente.
In realtà la Città Metropolitana, coincidendo con il territorio della vecchia Provincia di Roma, senza dare la possibilità ai comuni di decidere autonomamente di aderirvi o meno, salvo l’iter lungo e complesso dell’articolo 133 della Costituzione, e con il voto ponderato, è di fatto romano centrica ma non risolve i problemi della Capitale che dipenderà per molte competenze ancora dalla Regione a partire dal trasporto pubblico locale.
E’ inutile che i Parlamentari del Pd della Provincia di Roma piangano sul latte versato perché il testo del disegno di legge uscito da Palazzo Chigi durante il governo Letta aveva un’altra e condivisibile impostazione: la città metropolitana coincideva con il territorio solo di Roma-Capitale e il resto della Provincia restava autonomo con la possibilità di riorganizzazione dei territori di tutte le province del Lazio come aveva proposto la lega delle Autonomie del lazio.
Fu il Pd in Parlamento a volere con forza la modifica del disegno di legge facendo coincidere la città Metropolitana di Roma con il territorio dell’intera Provincia e annullando così la specificità di Capitale e delle sue aspirazioni promosse da una apposita legge.
E’ paradossale che il tutto avvenga in un silenzio imbarazzante del centro-destra, nelle sue diverse articolazioni, che è sempre stato contrario alla città metropolitana coincidente con l’intera Provincia, e a favore di Roma città Regione o città Stato con i poteri legislativi ,come ha di recente proposto la componente del Pd del Lazio che fa capo al sottosegretario Rughetti.