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Claudio Lozzi e Domenico Lizzi del Dipartimento Welfare ed Enti Caritatevoli della Lega per Roma e provincia in prima linea per la difesa dei diritti dei lavoratori della logistica e del trasporto merci.

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Il giorno 18 novembre 2024 Claudio Lozzi, Capo Dipartimento Welfare e Enti Caritatevoli per la Lega per Roma e provincia e Domenico Lizzi delegato dello stesso Dipartimento al welfare per i lavoratori della logistica e del trasporto merci, hanno tenuto un importante incontro tecnico al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali presso l’On. Maurizio Politi, capo della segreteria del Senatore Sottosegretario di Stato Claudio Durigon, sui problemi dei lavoratori del trasporto merci e hanno richiesto un attenzionamento da parte del ministero del mancato recepimento della sentenza c55/18 della corte di giustizia europea in merito all’obbligo di tutti i datori di lavoro di dotarsi di uno strumento atto a registrare e conteggiare tutte le ore effettivamente lavorate come previsto anche dalla 2003/88 CE e della 89/391 CEE.

Ad oggi l’unico strumento a disposizione del conducente per poter essere retribuito è il cronotachigrafo ( chiamato anche scatola nera) utile a sanzionare il conducente in caso di infrazioni ma non idoneo ( non omologato) per il conteggio delle ore effettivamente lavorate.

A MONTE c’è il problema che le ore effettivamente lavorate dai conducenti siano di molto superiori ai limiti massimi contrattuali che prevedono un limite massimo di 250 ore di straordinario annuo.

Normalmente vengono saturate entro 4 mesi.

Così si è ricorsi ad un sistema scorretto che permette di non conteggiare le ore effettivamente lavorate utilizzando in regio decreto del 1923 che rendeva i CARRETTIERI lavoratori discontinui introducendo l’articolo 11 bis ( autista discontinuo) nel ccnl trasporti e logistica.

Quindi gli autisti hanno continuato a lavorare circa 280 ore mensili vedendosi riconosciute 168.

Naturalmente questo ha creato un enorme difficoltà nel reperimento di questa manodopera specializzata, che vedendosi sfruttare ha fatto di tutto per non trasmettere ai propri figli questo sfruttamento.

Si è chiesta una collaborazione tecnica del ministero al fine di trovare la quadra in questa situazione angosciante magari sfruttando le tecnologie di timbratura utilizzabili da remoto e divenute molto efficaci dopo il Covid grazie allo start working.

Di sicuro la soluzione non è semplice perché pagare per il giusto un conducente aumenta quei costi a cui spesso la committenza cerca di sfuggire .

La domanda che dovremmo porci è questa: qual è il prezzo giusto di un prodotto se lo acquistiamo sapendo che qualcuno viene sfruttato per recapitarlo?

Domenico Lizzi.

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