«Non possiamo più aspettare neanche un minuto», dice Joe Biden rivolgendosi all’America sconvolta da un’altra strage. La seconda nel giro di una settimana: 10 morti tra i dipendenti e i clienti di un supermercato a Boulder, in Colorado. Il killer, ora agli arresti, è un ventunenne di origini siriane, Ahmad Al Aliwi Alissa. Ha sparato con una mitraglietta Ar-15, con l’impugnatura modificata. Un’arma micidiale, protagonista di quasi tutti i massacri nella storia recente degli Stati Uniti. Il presidente, scosso, parte da qui: «È venuto il momento di mettere al bando i fucili di assalto e le loro munizioni. È una decisione di senso comune. Faccio pressione sul Congresso e sul Senato. Questa non può essere una questione partitica. Dobbiamo agire subito per salvare altre vite, vite americane».
Negli ultimi anni tutti i tentativi di proibire la vendita di queste armi sono falliti. Ora il Congresso sta esaminando due provvedimenti di minore impatto, ma che sarebbero comunque utili per contenere la diffusione di fucili e pistole. Sono misure che prevedono controlli più approfonditi sulla personalità e sui precedenti penali degli acquirenti.