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commercioIQ. 17/10/2013 – Rispetto al mese precedente, ad agosto 2013 si registra un aumento sia dell’export (+1,7%) sia dell’import (+1,1%).

La crescita congiunturale di entrambi i flussi è trainata dall’interscambio con i paesi dell’area Ue: +2,9% per l’export e +2,4% per l’import.

L’incremento congiunturale delle vendite all’estero è particolarmente sostenuto per i beni di consumo durevoli (+8,4%); dal lato dell’import, sono in forte espansione gli acquisti di beni strumentali (+13,8%).

Rispetto al trimestre precedente, nel periodo giugno-agosto 2013 risultano in crescita sia le importazioni (+1,3%) sia le esportazioni (+0,7%).

La contenuta crescita congiunturale delle vendite all’estero nell’ultimo trimestre è la sintesi di un aumento verso i paesi dell’area Ue (+2,6%) e di una flessione verso i paesi dell’area extra Ue (-1,4%).

Rispetto allo stesso mese del 2012, si registra una significativa flessione sia dell’export (-4,4%) sia, in misura ancora più ampia, dell’import (-9,8%). La contrazione dell’interscambio è più marcata per l’area extra Ue: export (- 5,4%) e import (-15,5%).

Ad agosto 2013 si conferma una dinamica tendenziale negativa dei valori medi unitari all’import (-3,7%). I volumi scambiati sono in contrazione sia per l’import (-6,3%) sia per l’export (-4,2%).

Ad agosto 2013 si rileva un avanzo di 958 milioni a fronte del contenuto deficit registrato a agosto 2012 (-483 milioni). Al netto dell’energia, la bilancia risulta in attivo per 5,4 miliardi.

Nei primi otto mesi dell’anno l’avanzo commerciale raggiunge 19,2 miliardi e, al netto dei prodotti energetici, 56 miliardi.

Ad agosto la diminuzione tendenziale dell’export è particolarmente accentuata verso Turchia (-29,5%) e Svizzera (-24,3%).

La diminuzione tendenziale delle vendite di prodotti petroliferi raffinati (-32,1%) e di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-18,7%), sono entrambe rilevanti.

Sono in forte diminuzione le importazioni dai paesi ASEAN (-23,9%) e EDA (-20,1%) e gli acquisti di prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere (esclusi petrolio e gas) (-40,0%) e di petrolio greggio (-34,9%).

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